Autodromo, ambientalisti dicono no
Montorio al Vomano – IN ATTESA DEL REFERENDUM LOCALE DEL 14 GIUGNO – Immancabile, anzi dato da molti per scontato, il no degli ambientalisti al progetto di un autodromo, a San Mauro, sul quale il 14 giugno si terra’ il referendum cittadino: la gente potrà dire sì o no. Le associazioni ambientaliste FIAB – ITALIA NOSTRA – LEGAMBIENTE – LIPU – WWF esprimono, in una nota congiunta, la loro contrarieta’ a tale progetto che – affermano – “nonostante le rassicurazioni e le mirabolanti promesse di sviluppo economico e turistico dei proponenti, sembra destinato ad essere l’ennesimo scempio ambientale nel nostro territorio con nessun reale beneficio per le popolazioni locali”.
Per le cinque associazioni “L’opera comporterebbe lo stravolgimento di un’intera area collinare che dovrebbe essere sbancata e livellata per fare posto ad una pista lunga circa 4 km e larga 10 metri: una colata di cemento ed asfalto che andrebbe ad occupare un’area oggi agricola, contribuendo ulteriormente alla cementificazione del nostro territorio. A parole tutti parlano di consumo di suolo zero, ma nei fatti si continua a proporre la realizzazione di opere che vanno a cementificare zone verdi, ad alta valenza paesaggistica e produttiva, come se tali zone fossero ‘improduttive’.
L’impianto – prosegue la nota – dovrebbe sorgere in un’area agricola non servita da infrastrutture per cui sara’ necessario investire fondi pubblici per adeguare la viabilita’ esistente: una simile evenienza appare una vera e propria contraddizione in un periodo durante il quale chiudono ospedali e punti nascita e gli enti pubblici non hanno neppure i soldi per la manutenzione ordinaria delle strade. Montorio al Vomano dovrebbe essere una delle porte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. In che modo si coniuga questa vocazione con la distruzione di una collina e la sua cementificazione? Perche’ non si favoriscono altre opere come parchi e aree naturali, percorsi ciclabili per collegare le zone interne montane con la costa adriatica, itinerari escursionistici a piedi e a cavallo, circuiti religiosi, enogastronomici e naturalistici per fare di questo comune il fulcro di una rete ecologicamente sostenibile per il turismo ambientale, mettendo al primo posto le peculiarita’ dei luoghi, siano esse ambientali, culturali, storiche, ecc.?. In questo modo si avrebbero sicuramente maggiori ricadute economiche sul territorio rispetto alla distruzione di un’area verde per il vantaggio di pochi.
Oggi – ricordano infine le associazioni ambientaliste – in Europa il solo cicloturismo muove 44 miliardi di euro e il turismo verde segna in Italia una costante crescita, con un fatturato di oltre 12 miliardi di euro nelle aree naturali protette”. Fiab, Italia Nostra, Legambiente, Lipu e Wwf “ritengono che Montorio al Vomano debba puntare su un altro tipo di sviluppo, conservando il suo territorio e valorizzando il suo patrimonio naturale, storico, architettonico ed artistico”.
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