IRPEF, l’Abruzzo rischia l’aumento
L’Aquila – Lo ricorda in nazionale Il Messaggero di oggi: “Sei regioni rischiano l’aumento dell’IRPEF. Sono Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia”. In queste regioni l’addizionale IRPEFR potrebbe subire un aumento dello 0,3%. Le sei indicate, tra le quali l’Abruzzo, sono anche le regioni in cui l’aliquota applicata attualmente è la più alta possibile, ovvero 1,4%, alla quale si potrebbe sommare un ulteriore 0,3%. Il giornale ricorda che l’addizionale IRPEF, entrata in vigore nel 1998, è un’imposta determinata applicando un’aliquota sul reddito complessivo calcolato ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Tradotto, vuol dire che la disastrosa situazione sanitaria porta non solo massiccia disoccupazione (pensiamo a Villa Pini), paurose inchieste giudiziarie, ombre di disonestà diffusa nella politica e nella società , ma anche più tasse per la gente. Una minaccia incombente sulla quale la Regione farebbe bene a dire la sua, anche se tutti le riconoscono lo sforzo di voler ridurre, e di averlo in parte già fatto, gli sprechi, i debiti e i costi della sanità . Una strada intrapresa già dalla giunta regionale Del Turco.
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