Forte scossa sismica in Adriatico
L’Aquila – L’ADRIATICO E I SUOI FONDALI CHE NON “RIPOSANO”: LA MICROZOLLA AFRICANA SPINGE – Ogni tanto l’Adriatico ricorda agli abruzzesi di essere un mare sismicamente attivo, percorso da numerose faglie non dormienti, ricco di giacimenti di gas e idrocarburi. Una sensibile scossa sismica magnitudine locale 4,2 Richter alle ore 15 e 7 minuti nei fondali dell’Adriatico, ipocentro a oltre 10 km di profondità nel sottosuolo. L’epicentro localizzato a poco meno di 25 km km dalla costa, di fronte alle spiagge del Teramano, esattamente a quella di Martinsicuro, poco più a sud del confine tra le province di Teramo e Ascoli Piceno. La scossa è stata leggermente avvertita in quasi tutti i centri costieri delle Marche del sud e dell’Abruzzo del Nord. C’è chi sostiene di averla avvertita – specie nei palazzi più alti – anche a Montesilvano e alle porte di Pescara. Nelle Marche, il fenomeno ha preoccupato in particolare a S.Benedetto del Tronto e in altri centri balneari più a nord.
I fondali adriatici – dai quali in epoca geologica si generarono le possenti spinte di subduzione che sollevarono le catene appenniniche – di fronte ad Abruzzo e Marche sono stati nei mesi scorsi interessati da numerose altre scosse sismiche, tutte di minore intensità rispetto a quella di oggi, con epicentri sempre nell’area distante tra 15 e 25-30 km dalle spiagge.
Tutto l’Adriatico, dal Gargano al Veneto, alla pianura padana e al Friuli, è percorso oltre che dalle faglie, da una separazione profonda tra la placca africana e quella euro-asiatica. Il “corno” è definito dai geologi microzolla (vedi immagine) La placca africana si estende con una sorta di lunghissimo corno tra le attuali Italia e Croazia, e spinge caricando energia.
In serata, poco dopo le 21, scossa di ml 2,2 sempre in Adriatico, a largo del Gargano, 30 km dalla costa.
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