L’USRC l’ha fatta fuori dal vaso?
Barisciano – Scrive Walter Salvatore: “Leggo sempre con interesse le dichiarazioni del Dr. Paolo Esposito, titolare dell’USRC, il cui ufficio, tra l’altro, ha lo strategico compito di “garantire omogeneità alle procedure applicate nello svolgimento delle attività istruttorie delle pratiche di richiesta di contributo per la ricostruzione privata”. Un obiettivo su cui avremo occasione di tornare.
Sul recente caso del compenso negato al Responsabile dei Lavori si rileva, nelle sue recenti dichiarazioni, il tentativo di argomentare, a posteriori, motivi credibili per dare una parvenza di ragionevolezza alla “circolare” con cui sono state cambiate le regole del gioco a giochi avviati da un bel pezzo.
Circolare “uscita” dagli Uffici dell’USRC in data 6 maggio 2015, con prot. nr. 2427 e dai comunicati stampa scopriamo che le sue disposizioni non sono retroattive.
Con “circolare” stabiliamo nuove regole e con “comunicati stampa” ne aggiustiamo il contenuto. Intrigante… si aprono scenari destinati a modificare giurisprudenza stratificata e gran parte del diritto amministrativo.
Ciò premesso corre l’obbligo di marcare alcuni aspetti della questione:
ž alcuni contributi rilasciati poco prima della circolare già ne recepiscono la direttiva. Se è vero che il comunicato stampa fa legge allora ci si aspetta che, d’ufficio, gli UTR interessati provvedano immediatamente alla reintegra del contributo. In difetto saranno ben altri gli onorari che l’USRC sarà chiamato a pagare;
ž l’Ordine degli ingegneri, con nota prot. 1254 del 23/5/2015, che alleghiamo, sull’argomento ribadisce e riconferma quanto già argomentato dallo stesso Ordine a firma dell’Ing. De Santis nel 2012;
ž l’Ordine degli architetti ci risulta si sia limitato a chiedere, “provocatoriamente”, se le disposizioni fossero retroattive;
ž al presidente di una ventina d’aggregati, nonché membro di un comitato di presidenti che riunisce oltre 40 consorzi, non risulta alcuna interlocuzione, su questo come su qualsiasi altro argomento, né con l’USRC né con altri eventuali attori.
Se ora l’USRC sostiene che la decisione è stata “ampiamente condivisa con gli ordini professionali e rappresentanti dei consorzio” allora qualcuno sta mentendo e corre l’obbligo di sapere chi.
L’unica cosa certa e vera, fino ad oggi, è che si continua ad affermare e ribadire che parte di quanto già elargito ai privati non spettava e questo, se qualche “circolare” o “comunicato stampa” non ha cambiato nel frattempo l’orientamento giurisprudenziale, è materia ghiotta per la Corte dei Conti dato che concretizza un ingente danno erariale.
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