La Perdonanza Celestiniana nella scuola
Scrive Raffaele Alloggia: “Credo di non sbagliarmi se dico che martedì 19 del mese corrente, all’Aquila si è celebrata per la prima volta la festa di San Pietro Celestino nella ricorrenza della sua morte avvenuta il 19 maggio 1296, (i Santi vengono venerati nel giorno della morte, che è l’inizio della vita eterna) in cui tantissimi giovani in modo partecipato, in quanto nelle loro ricerche hanno potuto riscoprire canti, suoni, giochi, cibi dell’epoca, attrezzi, mestieri e la storia che gli archivi della nostra città gelosamente conserva, utile a ricostruire quel tessuto sociale e culturale consolidando così il radicamento che ognuno di noi ha con il proprio territorio.
L’interessante iniziativa dell’Amministrazione Comunale dell’Aquila estesa in tutto il Distretto Scolastico aquilano, in cui sono stati coinvolti venti Istituti di ogni ordine e grado, ha visto anche la partecipazione delle scuole primarie del Circolo Didattico “Galileo Galilei” di Paganica – L’Aquila, impegnando oltre duecento alunni di diversi plessi. Nelle ricerche fatte, i ragazzi, supportati dai loro insegnanti, hanno potuto acquisire la storia medievale del proprio “castello”da sempre in simbiosi con la città dell’Aquila e la Perdonanza Celestiniana.
In particolare, due sono stati i riferimenti principali presi in considerazione dagli alunni delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria “F. Rossi” di Paganica: la Chiesetta di San Pietro al Morrone e la vita di San Pietro Celestino in dialetto paganichese scritta da Giovanni De Paulis nel 1896.
La chiesetta di origine longobarda (sec XII) nata come “San Petri ad Marginem”, subito dopo la canonizzazione di San Pietro al Morrone avvenuta il 5 maggio 1313, fu dedicata all’Eremita, poiché nell’agosto del 1294, da poco incoronato Papa nella Basilica di Collemaggio, per intercessione sul Re Carlo D’Angiò II, fece rientrare dentro le mura 64 capi famiglia paganichesi i quali erano stati “esiliati”dopo la “briga” con i bazzanesi, così come ci racconta Buccio da Ranallo.
La chiesetta, dopo il sisma del 6 aprile 2009, ha riportato importanti crepe passanti per cui i vigili del fuoco l’hanno dichiarata inagibile, al suo interno ci sono tre affreschi, uno dei quali datato tre-quattrocento e graffiti che raccontano nei secoli episodi di storia locale. Questo piccolo scrigno di storia, rischia di scomparire in quanto ad oggi non è stato fatto nessun lavoro di messa in sicurezza dell’edificio. Gli alunni che nei giorni scorsi hanno visitato il piccolo tempio, desiderano che esso sia tramandato alle future generazioni, così come i nostri avi l’hanno consegnato a noi fino a quel nefasto 6 aprile.
Giovanni de Paulis, è stato un artista estroso, scultore, poeta, commediografo, pittore e scrittore. Nel 1896 scrisse in dialetto paganichese la “Vita di San Pietru Celestrinu”, gli alunni della Francesco Rossi, l’hanno adottata rappresentandola teatralmente. Nel pomeriggio del 19 maggio, gli alunni si sono esibiti all’Auditorium del Parco, stracolmo di gente raccogliendo numerosissimi applausi. L’iniziativa dell’Amministrazione, visto il successo di partecipazione, è certamente da ripetere, anche in vista del pronunciamento della commissione dell’Unesco per la “Perdonanza, Bene Immateriale dell’Umanità”.
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