Ma il garante non doveva già esserci?
Belle parole, quelle del presidente Di Pangrazio a Marco Pannella, oggi: stai tranquillo, presto ci sarà anche in Abruzzo il garante per i detenuti, per i loro diritti tanto spesso conculcati e violati dietro le sbarre. Uno che faccia luce nelle tenebre di disperazione e di dolore che si chiamano carceri.
Speriamo che il buon Pannella, che conosce dall’alto della sua età veneranda uomini e cose, ci creda. Anzi, speriamo che glielo facciano davvero, questo garante.
Tanto più che l’Abruzzo, sciorinando la coda del pavone, la legge per istituirlo ce l’ha da anni. Nel cassetto, a quanto pare. Infatti, il garante doveva già esserci, e anche da parecchio. La colpa?
Come sempre, oggi la politica non trova di meglio da dire e da fare, che attribuirla… alla politica di chi ha preceduto chi c’è oggi.
Sono piccoli – non secondari – aspetti della nostra società civile e democratica a parole, anzi a paroloni. Vantarsi, annunciare, promettere cose giuste, e non farle, tanto chi se ne accorge? I detenuti mica votano. E se votano, lo fanno altrove.
Ai reggitori regionali di oggi non diamo colpe. Se non quella di muoversi solo quando un canuto vegliardo, una bella persona come Pannella, li striglia un po’. Ma, come si dice consolandosi e non potendo dire altro, meglio tardi che mai. Un giorno lontano, forse, chi verrà , vivrà in un paese Italia evoluto, giusto, umano. Siamo in cammino, traballanti e spesso solo vanesi, ma avanziamo.
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