Strade, costi pesanti e poi arriva la frana…


L’Aquila – A cosa serve spendere risorse e lavoro per le strade, se esiste e si manifesta continuamente un crescente rischio idrogeologico contro il quale non si fa nulla? “Ancora una volta, ieri, l’ Amministrazione provinciale – dice una sua nota – è stata costretta a chiudere una strada per rischio di frane a seguito delle intense precipitazioni”. La Presidente Stefania Pezzopane scrive: “Ciascuna regione dovrebbe provvedere in tempo a mettersi al sicuro prima e non sempre aspettare il disastro per contare i danni che fanno sempre moltiplicare per dieci le risorse spese della collettività. La Provincia impegna ogni anno milioni di euro per le strade. Lo consideriamo un investimento vista l’importanza dei collegamenti in ogni settore, dallo sviluppo imprenditoriale al turismo. Non lesiniamo fondi. Ma non vogliamo incappare nella beffa che questa premura venga vanificata dai rischi idrogeologici che in Abruzzo non vengono affatto affrontati. Troppo spesso infatti, a causa di frane, ci ritroviamo a spendere ulteriori risorse sulle carreggiate delle nostre strade, su cui siamo competenti, e nulla potere sulle montagne contigue da cui si generano gli eventi franosi. Qui infatti è competente la Regione. Va detto infatti che l’azione amministrativa della Provincia è limitata al massimo alla scarpata immediatamente a ridosso della strada, ma il distacco delle frane viene da molto più in alto.
La Regione alle nostre esplicite richieste risponde che non ci sono fondi, ignorando quella che è già emergenza.
Comprendo le difficoltà economiche del momento, ma le cronache ogni giorno ci ricordano che la sicurezza idrogeologica non è da considerare un lusso. I sacrifici possono chiedersi su altro ma non su questo.
Si sentono ultimamente alcuni assessori regionali promettere in giro risorse attingendo dai fondi FAS e sono cose molto meno importanti del risanamento idrogeologico, in una regione che è già stata colpita da un terremoto disastroso. Non facciamo che prima si dice che non ci sono i soldi e poi se ne trovano dieci volte di più per riparare i danni. Come è successo per le scuole dopo il sisma. Se si vuole si può, rinunciando a cose meno importanti. Se la Provincia potesse avere in capo competenze e relativi fondi, avvierebbe celermente il piano risolutivo, almeno per le strade che preoccupano di più come quella per Canistro, la SP Simbruina, la SP17 del Parco Nazionale, la SR 82 della Valle del Liri, la SP 487 di Caramanico Terme, la SR 479 o la SP 82 Circumlacuale di Scanno. Per questo chiedo un tavolo al Presidente Chiodi, con l’assessorato alla Difesa del Suolo, e la Protezione Civile, perché l’ argomento si affronti ora. Dopo, ogni ritardo sarebbe da considerarsi colpevole”.


10 Gennaio 2010

Categoria : Cronaca
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