I tecnici “scantonano” ed eludono i problemi
CIALENTE E DI STEFANO RIBATTONO AGLI INGEGNERI -
L’Aquila – In risposta alle affermazioni che gli ingegneri aquilani hanno affidato ad alcuni giornali, il sindaco Massimo Cialente e l’assessore alla ricostruzione Piero Di Stefano scrivono:
“Abbiamo posto una questione ben precisa ovvero che ci sono tecnici che
ritardano nel consegnare le integrazioni loro richieste, impedendo, di
fatto, di chiudere la pratica edilizia e di far partire lavori in
molti edifici. Difronte a questo il Presidente dell’ordine degli
ingegneri preferisce scantonare con risposte diverse eludendo il senso
delle nostre affermazioni.
Ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità per fare in modo che la ricostruzione procedesse quanto più possibile spedita; con l’introduzione delle scadenze dei progetti da presentare, ad esempio, a partire da quelli classificati B secondo la scheda AEDES.
Anche in quell’occasione ci fu la levata di scudi dei progettisti e se non avessimo avuto la mano ferma oggi non avremmo la periferia pressoché completata; ci saremmo, anzi, trovati a dover affrontare quelle pratiche che Masciovecchio denuncia come inevase (sono circa un migliaio non 4.000 – lascito della filiera) e che avrebbero potuto scegliere l’opzione con la nuova procedura, mantenendo l’ordine di presentazione, mentre invece hanno scelto, chissà perché, di non procedere ad una semplificazione della richiesta, passando alla scheda parametrica.
Rammentiamo, peraltro, agli smemorati, che il Comune, pur di mandare
avanti le pratiche, ha persino assunto a propria responsabilità , la
verifica del progetto entro il 20% tra la richiesta e quanto giudicato
ammissibile dalla filiera.
Inoltre, nella nuova legge si è chiesto di inserire delle norme di
etica comportamentale che colpiscano proprio i tecnici che non
integrano, che non redigono i SAL e che non presentano progetti
completi come da normativa. Si è chiesto, ancora, che la vigilanza
venga affidata proprio agli ordini professionali con una opportuna
informazione sui loro siti anche relativamente al monte incarichi
acquisito da ogni tecnico.
Anche in questo caso, si è dovuto registrare un incomprensibile
arroccamento delle categorie professionali, proprio nel momento in cui
si chiede agli altri trasparenza e celerità .
Vorremmo che si capisse, peraltro, il fatto che abbiamo una forte e
più volte denunciata, carenza di personale, e a fronte di questa
criticità , le pratiche incomplete, aggravano il lavoro degli uffici,
costringendoli più volte tornarvici sopra, senza poterle definire in
modo compiuto.
È doveroso aggiungere che:
- il blocco dei SAL si è avuto solo con la vacanza di AE, tempo
ampiamente recuperato;
– l’ing. Vittorio Fabrizi ha cessato le sue funzioni solo per via di
una sentenza del giudice, sui cui speriamo si faccia chiarezza, al
fine di riavere un dirigente capace e stimato nella pienezza dei poteri;
– non abbiamo avuto nessuna vacanza dirigenziale in quanto l’avv.
Pirozzolo, l’arch. De Paulis e oggi l’arch. Santoro hanno assicurato
la reggenza dell’ufficio, assolvendo ai compiti pur con un carico di
lavoro eccessivo;
- per diversi mesi il Sindaco si è privato del Segretario Generale,
avv. Pirozzolo, per assicurare una dirigenza all’USRA e colmare il
vuoto lasciato da Aielli.
In quanto al cambio delle NTA per il solo centro storico cittadino,
gli ingegneri sanno che laddove è possibile demolire (edifici
incongrui o seriamente colpiti dal sisma) il Consiglio ha già dato le
opportune direttive. Se invece si pretende di procedere in maniera
scellerata, mettendo a rischio uno dei centri storici più belli
d’Italia, come oggi ci viene giustamente riconosciuto, allora sappia
che questa visione incontrerà sempre la nostra opposizione a difesa
della bellezza e dell’identità della nostra città .
Le norme di rivitalizzazione dei centri storici, su iniziativa del
Comune, sono contenute nella proposta di legge; senza una norma
primaria è impossibile qualunque azione da parte dell’amministrazione
civica.
Sulla ricostruzione delle frazioni, infine, occorre rammentare la
nostra polemica con il predecessore di Aielli alla guida dell’Usra e
gli atti approvati, proprio perché le frazioni possano veder partire,
in modo deciso, la ricostruzione dei loro centri storici.
Da un giovane dirigente, ci aspettiamo che possa vergare il proprio
mandato con atti di rottura sulle consuetudini che regnano in consessi
circoscritti e non già che ripercorra vocaboli desueti che certamente
non aiutano a fare la storia di questi luoghi.
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