Maltempo? Niente scuse per rincarare frutta – Ricarichi enormi sul prezzo delle arance


L’Aquila – Pronti a cogliere al balzo il pretesto del maltempo, per rincarare con impressionante velocità i prezzi di frutta e verdura. Vigiliamo che non lo facciano i negozianti e soprattutto i centri commerciali che si vantano di essere i santuari del risparmio. E’ un avvertimento della Coldiretti nazionale, che le Coldiretti locali dovrebbero raccogliere e diffondere: non risulta che lo stiano facendo. “Con i prezzi della frutta e verdura che in media triplicano nel passaggio dal campo alla tavola occorre vigilare affinche’ l’ondata di maltempo con l’arrivo del gelo non diventi la miccia per far esplodere il fenomeno della speculazione in un momento di difficolta’ economica per le imprese agricole ed i consumatori”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che “non appaino giustificati al momento rincari elevati e generalizzati al consumo dei prodotti ortofrutticoli per effetto dell’abbassamento delle temperature. Alcuni prodotti sono gia’ raccolti da tempo comemele, pere e kiwi che – sottolinea la Coldiretti – sono peraltro un ottimo alleato per affrontare il grande freddo”. Come gli agrumi per i quali invece e’ in corso la raccolta con le arance che sono sottopagate in media appena 27 centesimi al chilo nelle campagne, in calo rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, anche se il prezzo moltiplica fino a 1,55 euro al chilo sul banco dei consumatori, con ricarichi del 474 per cento dal campo alla tavola. Gli eventuali leggeri rialzi alla produzione dovuti all’aumento dei costi di riscaldamentodelle serre o alla ridotta disponibilita’ di alcuni prodotti orticoli danneggiati dalle gelate possono essere – sottolinea la Coldiretti – di qualche centesimo che non deve trasformarsi in euro nel passaggio dal campo alla tavola. Di fronte alle trappole del mercato in agguato, per fare acquisti di qualita’ al giusto prezzo la Coldiretti ha elaborato un vademecum per la frutta e verdura che consiglia di verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalita’, di preferire le produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza, privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati di campagna amica e nei punti vendita specializzati anche della grande distribuzione dove e’ piu’ facile individuare l’origine e la genuinita’ dei prodotti. Ma secondo la Coldiretti occorre intensificare anche l’attivita’ di vigilanza perche’ – denuncia la Coldiretti – sono praticamente scomparsi dai banchi di vendita della frutta e verdura i cartellini che devono riportare obbligatoriamente oltre al prezzo la provenienza, la varieta’ ed il livello di qualita’ per consentire ai consumatori di fare i necessari confronti. La mancanza delle etichette con l’indicazione dell’origine impedisce – conclude la Coldiretti – di fare scelte consapevoli e di capire quali prodotti sono di stagione nel nostro Paese e quale e’ quindi il momento migliore per acquistare le arance o i kiwi, che evidentemente non sono presenti in Italia dodici mesi all’anno.
(Nelle foto: E’ in atto la raccolta delle arance: pochi centesimi ai produttori, 1,55 euro per chi le compra al centro commerciale)


10 Gennaio 2010

Categoria : Economia
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