L’ospedale bis? “E’ una bufala dalfonsiana”
Chieti – (.Col.) – Un ospedale bis da 200 milioni, anche grazie a investimenti privati, così tanto per strafare, a Chieti, ma sul colle, vicino a quello esistente, e non più una sorta di santuario della salute marginale e di confine, a Sambuceto – equidistante tra Chieti e Pescara – come prometteva solo poco tempo fa la Regione. Ma, per il deputato teatino Fabrizio Di Stefano, foto, è soltanto una bufala “dalfonsiana” in vista del voto elettorale ormai incalzante. “Magari fosse vero – dice il parlamentare – in verità è solo una manzogna”. Prima di lui, aveva attaccato l’iniziativa e gli annunci regionali Mauro Febbo.
Ieri la giunta regionale si è riunita Chieti. D’Alfonso, Paolucci e gli altri reggitori del governo abruzzese hanno solennemente annunciato che il secondo ospedale di Chieti si farà in città , sulla sommità del colle millenario. Hanno anche firmato carte. La prima reazione è arrivata dal sindaco uscente e aspirante a rientrare, Umberto Di Primio, che ha gridato all’oltraggio, dicendo che D’Alfonso e i suoi sodali approfittano dei dolore per fare politica.
Insomma, una reazione – appunto – molto politica e pre-elettorale, da un sindaco di sponda opposta (centrodestra) rispetto alle bandiere della giunta regionale. Un sindaco che dovrà essere giudicato dai suoi cittadini a giorni, quindi si colloca quanto più gli riesce sotto i riflettori.
Ma la reazione contro l’alzata di ingegno di D’Alfonso si estende e brucia come una miccia nel Far West. L’on. Di Stefano, infatti, non usa solo parole, ma sfodera dati e fatti. Per lui la bufala è totale, perché la giunta regionale sproloquia elargendo (a parole) milioni a pacchi e ospedali collinari, ben sapendo che non c’è il parere della commissione bilancio. Insomma, spendono quello che non hanno e – al momento – non potranno avere. Per poi dimenticare tutto appena dopo il voto elettorale. Di Stefano ne è sicuro e lo ha confermato oggi in tv al Tg3 Rai Abruzzo. Dalfonsismo come neve al Sole, passerelle: promesse senza seguito.
A dirla tutta, la giunta regionale è alquanto incline a sparare raffiche di promesse, che poi restano tali, nell’auspicio che la gente se ne dimentichi. Potremmo snocciolarne un lungo elenco, una collezione. La risparmiamo ai lettori. Di questo dato di fatto approfitta Di Stefano.
E i teatini? Usare un ospedale e il bisogno della gente che soffre per fare politica non è esemplare. E neppure elegante. E’ soltanto politica, una parola sempre meno congrua con le esigenze di lealtà ed eleganza. Ma tant’è, questo è l’Abruzzo edizione anno 2015. Tutto o molto, meno che elegante.
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