Rischio chiusura residenza Campomizzi
L’Aquila – CITTA’ UNIVERSITARIA OPPURE SOLO VUOTE DEFINIZIONI? – Scrive l’UDU, Unione degli universitari: “Lo scorso 1 aprile, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti ed il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, si sono incontrati a Roma nella sede ministeriale, per affrontare il tema delle aree militari cittadine. All’indomani dell’incontro il primo cittadino del capoluogo abruzzese dichiara sulla stampa:“ [...] ritengo sin da adesso di poter tranquillizzare gli studenti universitari sul proseguimento della convenzione per la Casa dello Studente nella Caserma Campomizzi, vista l’assoluta comprensione mostrata dal Ministro. In altre parole,
la Campomizzi sarà disponibile sino al momento in cui, finalmente, l’ADSU avrà realizzato la nuova sede della Casa dello Studente.” A quasi due mesi nessun atto ufficiale è stato siglato e l’attuale accordo di comodato d’uso è prossimo alla scadenza. Questo porta al rischio oggettivo di perdita dell’unica residenza
universitaria pubblica della nostra città, in quanto il comodato che la assegna all’ADSU è in scadenza a settembre 2015. La residenza Campomizzi è stata ottenuta dalle battaglie che gli studenti fecero nel postsisma e da allora ha svolto un ruolo importantissimo nel calmieramento del mercato degli affitti, permettendo così a molti studenti di avere una dignitosa vita universitaria. La sua perdita sarebbe una presa in giro e ridurrebbe la “città universitaria” ad un mero slogan, in particolare in un momento in cui la disattenzione sulle
questioni studentesche regna sovrana.
La Regione Abruzzo ha già dato prova di forte disinteresse nei confronti degli studenti: basti pensare al rischio di chiusura delle mense universitarie palesatosi nel periodo ottobrenovembre 2014 e risoltosi solo grazie alla dura battaglia che fecero gli studenti. O, ancora, al mancato rinnovo del CdA dell’ADSU che, tra il regime di prorogatio iniziato a giugno 2014 e la sua definitiva scadenza avvenuta a inizio 2015, si porta oramai, vergognosamente, un anno di ritardo. Un anno in cui, non solo l’ente si è trovato senza un organo di indirizzo, ma in cui gli studenti non hanno avuto una rappresentanza in un luogo in cui si prendono decisioni sulla loro vita quotidiana.
Chiediamo che la Regione inizi a dare un segnale in interesse nei confronti degli studenti impegnandosi a portare al termine al più presto il rinnovo del comodato d’uso con il Ministero della Difesa. Non farlo sarebbe un attacco gravissimo ai diritti di studentesse e studenti che già a novembre, con il rischio di chiusura delle mense universitarie, hanno dimostrato di avere poca voglia di stare a guardare.
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