L’Aquila contro le mafie: “Un dovere aderire”
L’Aquila – Oggi, anniversario dell’assassinio del giudice Falcone a Capaci in Sicilia, 100 città si schierano contro la mafia, e c’è anche L’Aquila, in prima linea perchì particolarmente esposta al rischio. “Un dovere aderire , a L’Aquila, all’iniziativa contro le mafie – ha dichiarato il Sindaco Massimo Cialente – soprattutto oggi, soprattutto a L’Aquila, il cantiere più grande d’Europa, sin dalle prime ore di quel tragico 6 aprile 2009, quando la terra ancora tremava e le vittime erano ancora sotto le macerie, oggetto degli appetiti più torvi.
Da quel momento, in particolare, abbiamo intensificato la nostra battaglia contro qualsiasi espressione della mafia, facendo della trasparenza il nostro vessillo, incrementando le regole, potenziando i controlli, analizzando tutte le situazioni, anche quelle in apparenza più limpide.
Ho avvertito un clima di pressione, di intimidazione ma non ho mai esitato un momento a denunciarlo, anche pubblicamente, sollevando interrogativi e preoccupazioni ma anche l’attenzione di chi, in questa battaglia, ci sta affiancando con dedizione e silenzio: Forze dell’Ordine e Magistratura. E proprio, forse, grazie a tutto questo mio comportamento, anzi sentimento, da prima linea, la ricostruzione dell’Aquila è quella che è costata di meno rispetto a tutti gli altri terremoti e che, nonostante le centinaia di cantieri che si sono avvicendati dal 2009 ad oggi, è riuscita a tenere fuori la mafia, immediatamente bloccata al primo tentativo di insediamento.
Giusto due mesi fa, inoltre, ci siamo dotati di una piattaforma telematica per le gare pubbliche che evita totalmente qualsiasi manovra di ingerenza o eventuale commistione con gli appaltatori. E responsabile della Centrale unica di Committenza, è un ex magistrato, attuale Vice Sindaco. Non si tratta di una battaglia semplice, è vero, ma compito degli amministratori è quello di usare tutti i mezzi possibili per tenere sempre alta l’attenzione. Questa iniziativa promossa dall’Anci – conclude Cialente – sarà utilissima a raccogliere le esperienze di noi sindaci che dovranno confluire in proposte capaci di costruire i presupposti per una gestione sempre più attenta e consapevole della cosa pubblica, magari più snella ma sicuramente diligente custode e fautrice della legalità.”
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