Persi per incuria 150 mln per le case Ater?


L’Aquila – Il coordinatore regionale del Movimento Inquilini Assegnatari Mia Casa d’Abruzzo, Pio Rapagnà, denuncia la perdita di una ingente somma per l’edilizia, che a suo dire sarebbe ormai indisponibile. Si tratta di ben 150 milioni di euro, assegnati all’Abruzzo per la ricostruzione e riparazione dei danni derivanti dal terremoto. Una situazione che, se venisse confermata, risulterebbe davvero sconcertante. Per ora leggiamo cosa dice Rapagnà, in attesa di chiarimenti da parte delle istituzioni responsabili. O responsabili è una parola priva di significato?

La presa di posizione di Rapagnà arriva dopo l’assurdo episodio delle case popolari di Preturo, periferia aquilana, dichiarate prima agibili, poi da sgomberare, poi di nuovo agibili.
“Il 15 agosto 2009 – scrive Rapagnà – con una ordinanza n. 3803, art. 2, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, stabiliva che gli oneri derivanti per la realizzazione dei necessari interventi di ricostruzione o di riparazione degli immobili di proprietà dell’Azienda Territoriale Residenziale pubblica Regionale (ATER), erano stati valutati in euro 150 milioni da prelevarsi nell’ambito della ripartizione di somme effettuata in favore della regione Abruzzo.

Il 31 dicembre scorso si è concluso l’esercizio finanziario relativo al bilancio 2009 al quale fa riferimento l’art. 14 del Decreto-Legge Abruzzo e nessuno dei 150 milioni di euro sembra essere stato “impegnato o speso” per consentire, in termini di somma urgenza, la realizzazione dei necessari interventi di “ricostruzione o di riparazione” della edilizia residenziale pubblica.
Infatti, fino ad oggi, non è stato “aperto” alcun “cantiere” e non è stato effettuato neppure un qualche minimo intervento di tamponamento e consolidamento antisismico né nel 50% di alloggi pubblici classificati A (quelli dichiarati sì agibili ma pur sempre terremotati), ma nemmeno in quelli classificati B e C (cosiddetta “ricostruzione leggera”) mentre, anche per la “ricostruzione pesante” degli alloggi classificati E ed F, nessuno ha provveduto, nei tempi dovuti, a predisporre, approvare e rendere esecutivo l’apposito piano che il soggetto attuatore avrebbe dovuto presentare, così come richiesto dal Comma 3, art. 2 dell’Ordinanza n. 3803 del 15 agosto 2009.
Eppure il Mia Casa ha più volte “sollecitato” e anche “diffidato” le autorità competenti circa la “necessità e l’urgenza” di attuare uno specifico piano di ricostruzione, recupero, riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio abitativo pubblico, ricordando che già dal 28 aprile 2009 il “Decreto Abruzzo” attribuiva al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ed al Commissario delegato il compito di individuare le modalità di predisposizione e di attuazione di un PIANO DI INTERVENTI URGENTI PER IL RIPRISTINO DEGLI IMMOBILI PUBBLICI danneggiati dagli eventi sismici, d’intesa con le amministrazioni interessate e con la regione Abruzzo, sentiti i sindaci dei comuni interessati”.
(Nelle foto: Danni in alcuni appartamenti, Pio Rapagnà (da Teleponte.it) e quartieri popolari Ater)


10 Gennaio 2010

Categoria : Cronaca
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