Ho sbagliato…
L’Aquila – L’avv. Paolo Vecchioli ci scrive: “Ogni volta che ho omesso di approfondire e tentare di conoscere meglio ed in modo più approfondito ogni fenomeno intorno al quale si determinano le opinioni ho sbagliato generalizzando .
Il 28 c.m.,a l’Aquila,l’UCP ( Unione delle Camere Penali),con intelligenza anche grafica oltre che geografica e volendo rappresentare le “ rovine” della giustizia,ha ubicato la sua celebrazione antagonista dell’Anno Giudiziario a L’Aquila ,Città Capoluogo di Regione e martire del sisma del 6.4.09 .
Analogicamente e tristemente osserveremo le rovine del “giusto processo”, della “separazione delle carriere” ,l’agonia della “riforma del CSM” e delle riforme del rito civile e penale sempre osteggiato dal partito dei giudici ANM per mero corporativismo e mai dimentichi che Pantalone li paga e profumatamente ogni mese e per ogni giorno del mese e loro ,al contrario degli altri dipendenti dello Stato,lavorano, cioè celebrano udienze non tutti i giorni ma solo un paio di giorni a settimana e nel pomeriggio non sono in sede per smaltire le incombenze “altre”del loro magistero.
Anche dalle rovine de’ L’Aquila è facile valutare come se le tutte le toghe lavorassero ogni giorno non ci sarebbe necessità che qualcuno inventi il “processo breve” perchè tale sarebbe, cioè molto breve,ogni processo perchè chi preposto ad occuparsene celebra e tutti i giorni lavorativi che Dio ci ha dato a tutti compresi i magistrati, le attività della giurisdizione .
Brutali rovine ci vengono dal “ Carcere dei Suicidi “ , Lamaccio a Sulmona dove, in un contesto di deja vu,un altro detenuto si impicca ieri ed oggi un altro tenta di impiccarsi mentre ancora aspetta di riceversi tutta la giustizia a lui dovuta in vita ed oggi alla sua memoria, Camillo Valentini,come altri, suicidati di carcere con i suoi carnefici,palesi ed in parte occulti,che girano liberi e fanno ancora affari .
Le rovine della giustizia ormai in lontananza sono quelle del blitz della Procura di Pescara che decapitò la giunta Del Turco & sodali,sbandierando rimbombanti proclami di riscontri e certezze documentali da curare solo con il carcere mentre,a distanza di due anni circa,ancora non si celebra uno straccio di processo e nessuno ci ha detto dove sono finiti i 15 milioni di euro della sanità reg.le che erano stai dati per “recuperati” con brillante opera di marketing molto telegenico delle toghe in carriera.
Qualcuno ha evitato di andare in galera facendo il pentito/infame che mette in ginocchio qualche centinaio di dipendenti senza stipendio da mesi e……………noi aspettiamo che le toghe molto telegeniche della Proc.ra di Pescara che già si inebriavano della vittoria sui soliti cattivi e davanti alle solite telecamere sempre servili,ci dicano perché ancora non c’è “Giustizia Giusta”,anzi perché non c’è “processo breve? “-
In questo contesto io ho sbagliato perché generalizzando nella foga e con la rabbia di chi vive “la giustizia” tutti i giorni e dalla parte di quelli che si incazzano.ho messo nel calderone anche,a L’Aquila,un magistrato,che anche se sistematicamente pressato dalle TV e dalla stampa,risponde alle sollecitazioni dei giornalisti avvezzi agli istrioni di altre Procure,precisando che ogni risposta circa le vittime del terremoto ed i responsabili dei reati contestati si avranno,cioè le avremo tutti,nel processo che si celebrerà in tempi brevi e nel contraddittorio come per legge e nelle aule di giustizia mai aliunde .
Il dr Alfredo Rossini è una “toga”,cui io non aggiungo aggettivo cromatico, che da magistrato, quindi è possibile,da una lezione di diritto ma anche di stile e non solo a chi scrive,esplicitando il suo ruolo e rivendicando alle aule del Tribunale la sede per la giurisdizione.
Questo magistrato,appena insediatosi a L’Aquila ma già chiacchierato nell’ambiente per la sua “atipica riservatezza” che oggi non ho difficoltà a definire “stile” da signore di altri tempi ,ricordo venne in una delle assemblee di avvocati Aquilani per la difesa della centralità ed unicità della sede della Corte di Appello a L’Aquila e con estrema semplicità e naturalezza,che ci lasciò increduli,ci dette la sua solidarietà .
Venne solo lui di tutte le toghe quelle Aquilane che si nascondevano more solito e le altre con palesi articolazioni anti-Aquilane e culturalmente asservite al principio che la giustizia debba celebrarsi e seguire il potere economico e dove esso trasferisce i suoi interessi contingenti e bottegai .
Spero che qualcun altro oltre me abbia memoria di come il solo il dr Alfredo Rossini,in un momento duro per l’avvocatura Aquilana,mentre riuscimmo a mantenere la sede unica della CdA,perdendo,grazie ai nostri imbelli politicanti,la sede della Scuola Superiore della Magistratura ed a L’Aquila il Dipartimento interregionale della Giustizia per l’Abruzzo ed il Molise,,dicevo dette la sua solidarietà mentre altre toghe ………………. e questa è veramente altra storia…”.
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