Il calcio, e non solo quello, nella tempesta
L’Aquila – ANCORA UN OLTRAGGIO A CHI CREDE NELLO SPORT E LO SEGUE CON FIDUCIA – Bufera sul calcio (calciatori, allenatori, manager e dirigenti di squadre e sodalizi) e forse anche su altri sport, e non è certo la prima volta. Per farla breve, partite truccate il vincitore già scritto, e dietro le quinte organizzazioni per fare soldi, confinanti o conniventi con la malavita organizzata, in particolare la ‘ndrangheta calabrese. Un’autentica tempesta.
In primo piano e direttamente coinvolta L’Aquila Calcio, a causa del suo dirigente Ercole Di Nicola. Per ora sgomento nella società , moto di repulsione e di amarezza anche da parte del sindaco Cialente. E tanti tifosi che, tenendosi in disparte, sussurrano ai cronisti: “Lo capite perché L’Aquila non doveva arrivare ai play off? Lo capite adesso?” . La voce, infatti, circolava da tempo ben prima delle ultime, decisive partite. Ombre lunghe che oscurano il cielo del pallone, suscitano rabbia, muovono allo sdegno. La città contava “anche” su possibili, intraviste glorie calcistiche per rialzare la testa, ridarsi fiducia e stimolo. Il calcio, si sa, in questo paese conta e come.
Oggi, più che altro, pare che consenta a molti di contare: sì soldi e chi sa quali altri oscuri e impronunciabili interessi. Questo è il sospetto (ma ormai è più di un sospetto…), questo è il vulnus imperdonabile al cuore dei tifosi perbene. Che sono tanti, e si sentono beffati, sfregiati.
I fatti. Decine e decine di persone coinvolte in tutta Italia, si parla di 50 fermi e di almeno 70-80 indagati, in un’inchiesta partita dalla Procura di Catanzaro, che già induce il Codacons ad amare considerazioni nei confronti di chi, nonostante tutto, nel calcio crede o ha creduto fino ad oggi. In nessun paese del mondo, questo è certo, il mondo della palla è mai stato scosso e rimestato da inchieste giudiziarie e della giustizia sportiva, come in Italia.
E veniamo ai nomi che cominciano a circolare, nonostante la riluttanza di tutti: infrangere miti e interessi del pallone non piace… Perquisizioni e altri provvedimenti giudiziari di natura restrittiva, a quanto se ne sa in mattinata, riguardano diversi nomi noti a L’Aquila, Chieti, Pescara, Giulianova. Tra loro, un dirigente sportivo pescarese che opera a Catanzaro. I nomi saranno resi noti non appena si sarà diradato il polverone innalzato dalla notizia, giunta in mattinata dalla Calabria e rimbalzata in tutta Italia. Il più noto, che già – come riferito – circola negli ambienti sportivi, è quello di Ercole Di Nicola, originario di Atri, dirigente dell’Aquila Calcio, raggiunto dai finanzieri mentre si trovava al casino da gioco di Venezia.
Quel che si può dire fin da adesso, è che migliaia, forse decine di migliaia, di tifosi, sportivi, gente per bene che nel pallone crede e ne fa un diversivo utile a rendere meno monotona la settimana, prende ancora sberle in faccia.
CATANZARO – Presidenti, dirigenti sportivi, calciatori ed ex calciatori, ma anche ricchi finziatori stranieri. C’e’ tutto questo nel provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Catanzaro nell’ambito dell’operazione sul calcio scommesse che colpisce diverse societa’. Il provvedimento e’ stato emesso nei confronti di Antonio Ciccarone, direttore sportivo del Neapolis; Mario Moxedano, presidente del Neapolis; Francesco Molino, direttore sportivo del Comprensorio Montalto Uffugo; Antonio Palermo, dirigente del Comprensorio Montalto Uffugo; Raffaele Moxedano, figlio di Mario e calciatore del Neapolis; Pasquale Izzo, calciatore della Puteolana; Emanuele Marzocchi, calciatore della Puteolana; Salvatore Astarita, ex calciatore dell’Akragas; Savino Daleno, ex calciatore e consulente di mercato del Brindisi; Antonio Flora, presidente del Brindisi; Giorgio Flora, vice presidente del Brindisi; Vito Morisco, direttore generale del Brindisi; Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila; Vincenzo Nucifora, ex direttore sportivo della Torres; Fabio Di Lauro, ex calciatore e imprenditore.
Aleksander Brdanin, finanziatore di combines; Uros Milosavljevic, finanziatore di combines; Milan Jovicic, finanziatore dicombines; Daniele Ciardi, magazziniere del Santarcangelo calcio; Enrico Malvisi, imprenditore, scommettitore; Marco Guidone, calciatore Santarcangelo; Francis Obeng, calciatore Santarcangelo; Mohamed Lamine Traore’, calciatore Santarcangelo; Giacomo Ridolfi, calciatore Santarcangelo; Mauro Ulizio, ex Direttore Generale del Monza calcio ed ex socio, occulto, e Direttore Generale “di fatto” del Pro Patria; Massimiliano Carluccio, socio occulto e dirigente “di fatto” del Pro Patria; Marcello Solazzo, uomo di fiducia di Massimiliano Carluccio; Andrea Ulizio, figlio di Mauro, calciatore del San Marino ed ex del Pro Patria; Ala Timosenco, legata a Fabio Di Lauro e intermediaria/traduttrice con i serbi; Erikson Aruci, collaboratore di Fabio Di Lauro e legato ad Andrea Ulizio; Adolfo Gerolino ex calciatore del Pro Patria; Vincenzo Melillo, calciatore del Pro Patria; Marco Tosi, ex allenatore del Pro Patria; Stefano Benini, uomo di fiducia di Carluccio; Alberto Scarna’, Sovrintendente della Polizia di Stato e uomo di fiducia di Fabio Di Lauro; Maurizio Antonio Pagniello detto “Morris”, ex calciatore, ex presidente del Trento 1921); Ioana Delia Dan detta “Bianca”, interprete al servizio di Mauro Ulizio; Raffaele Pietanza, uomo di fiducia di Carluccio e Solazzo; Diego De Palma, imprenditore, co-finanziatore dicombines e uomo di fiducia di Fabio Di Lauro; Raffaele Poggi, co-finanziatore dicombines; uomo di fiducia di Enrico Malvisi; Edmond Nerjaku, imprenditore, finanziatore di combines e scommettitore; Gianni Califano, Direttore Sportivo del Monza; Bruno Califano, padre di Gianni; Massimo Cenni; Ninni Corda, allenatore del Barletta calcio; Fabrizio Maglia, direttore sportivo della Vigor Lamezia; Felice Bellini, ex direttore sportivo del Gudja United Malta e attuale dirigente responsabile marketing della Vigor Lamezia; Robert Farrugia, finanziatore di combines; Adrian Farrugia, finanziatore di combines; Sebastiano La Ferla, uomo di fiducia di Felice Bellini.
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