La grottesca storia dello stadio Acquasanta
L’OPERA CHE NON ESISTE DA DECENNI MA COSTA TANTI SOLDI
L’Aquila – Scrive il consigliere Raffaele Daniele: “La Commissione di Garanzia e Controllo si è riunita, su richiesta del consigliere Emanuele Imprudente, per esaminare la situazione del campo di Acquasanta e il motivo dei ritardi nella consegna alla città .
E’ emerso che le problematiche riguardano l’omologazione del manto erboso, che dovrebbe essere di ultima generazione e i riflettori del campo, donati dalle olimpiadi di Torino, che dovrebbero essere sostituiti da altri più moderni ( non a led e dal costo di circa 200.000 euro).
Le spese per il nuovo manto erboso e per i riflettori non erano originariamente previste e, per realizzarle , si è provveduto ad una variante del progetto iniziale che ha visto tagliare molte voci, tra cui il taglio della pavimentazione di alcune zone esterne che sarà meno rifinita di quanto previsto.
L’Assessore Capri, che da poco è subentrato al ramo , ha dimostrato grande sensibilità e disponibilità , garantendo la riconsegna del campo
per la fine di giugno. Alta criticità emersa è legata al fatto che il campo non ha previsto nè i seggiolini, nè un tabellone e , per un’opera che soltanto dal 2009 è già costata oltre 5.000.000 di euro e’ quasi inaccettabile. A questo vanno aggiunti i costi di gestione , che il comune non è in grado di affrontare e, quasi certamente , neanche una società sportiva alla quale dovesse essere eventualmente affidata la struttura.
La commissione continuerà a vigilare sul rispetto dei tempi promessi, sperando che per l’inizio del prossimo campionato la nostra cittÃ
possa dotarsi di uno stadio moderno e funzionale”.
(Ndr) – La storia dello stadio detto Acquasanta – che con determinazione apprezzabile l’attuale amministrazione ha deciso di affrontare e, si dice, anche risolvere a breve – è un’aquilanata classica, una di quelle vicende di cui è costellata la bandiera cittadina, che indicata soltanto la terra delle incompiute. Lo stadio è atteso da decenni ed è costato, senza mai esistere, somme enormi. Ora, per di più, sarà un bel problema decidere chi dovrà gestirlo e con quali risorse. Lo stadio è insomma, già vecchio, mal progettato, incompleto, carente, ma soprattutto nessuno lo ha mai finito. Oggi che la castagna bollente la tira fuori un coraggioso assessore, che ha evidentemente preciso mandato politico, si scoprono situazioni incredibili, degne di un film dell’assurdo. Purtroppo, nessuno decide la cosa più ovvia: chiamare a risponderne tutti i sindaci e tutte le giunte comunali, o chiunque altro abbia impedito l’iter o pasticciato a qualsiasi livello, dal primo momento ad oggi.
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