Vino colline teramane meno… vecchio
Pescara – Il Montepulciano Colline Teramane, l’unica DOCG d’Abruzzo, cambia pelle. Dal primo novembre 2015 sarà per la prima volta in commercio la produzione invecchiata un solo anno invece dei due previsti nel precedente disciplinare. Rimane invariato invece il periodo di 3 anni per la versione “Riserva”.
L’annuncio è stato dato dal presidente del Consorzio Alessandro Nicodemi che ha parlato al convegno che si è svolto sabato all’Ex Aurum di Pescara in occasione della Giornata Nazionale del Vino promossa dall’Ais Abruzzo del Presidente Gaudenzio D’Angelo e del Delegato di Pescara Luca Panunzio.
“Un vino può essere importante anche senza grande evoluzione e senza soste lunghe in cantina, per questo abbiamo deciso di modificare il disciplinare di produzione e mettere sul mercato un vino giovane di pronta beva che potrà essere commercializzato ad un anno dalla vendemmia. Riteniamo che la DOCG debba essere innanzitutto espressione di un territorio – ha detto Nicodemi – il nuovo vino è meno complesso e più adatto al largo consumo. Ci auguriamo che possa presto caratterizzare quel Montepulciano d’Abruzzo proveniente dalla nostra sottozona Colline Teramane”. Ma il grande problema del Montepulciano d’Abruzzo rimane, visto che l’82% delle uve prodotte in regione sono imbottigliate fuori come ha ricordato il giornalista Alessandro Bocchetti che ha moderato il convegno, per questo Alessandro Nicodemi ha auspicato la nascita di altre sottozone in regione, rivolgendosi all’Assessore Regionale Dino Pepe presente in sala. Enrico Marramiero, Vice Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini D’Abruzzo ha sottolineato la difficoltà per il nostro prodotto di farsi riconoscere nel mondo a causa della preminenza della Toscana per la denominazione Montepulciano e proprio per questa ragione si sta pensando a modificare la denominazione posponendo Abruzzo al nome del vitigno.
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