“Asl unica? Giù le mani dall’ospedale di Chieti”


DI PRIMIO PARLA DI DISEGNO CRIMINOSO PER CANCELLARE CHIETI -

Chieti – L’IDEA DI UNA ASL UNICA E’ “UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA A CHIETI” – (Foto: in evidenza il sindaco Di Primio, sotto due momenti… pugnaci: la difesa della provincia e il no al centro migranti nel cuore della città) – In verità la politica pescarocentrica tanto cara ai vecchi tromboni dei decenni passati, è ancora vegeta e viva e ogni tanto dà un colpo di coda rivelatore. La “metropoli” abruzzese ha bisogno di spazio e ossigeno, e i suoi tutori li cercano, ovviamente sgomitando e a spese degli altri.
Più volte Chieti si è sentita quanto meno incalzata e con il fiato sul collo. Ora, sotto elezioni, il sindaco Di Primio non può far finta di nulla e alza la voce. Come, per amore della verità, ha sempre fatto durante il suo mandato. Tutti ricorderanno le grida e gli squilli di tromba quando si temeva di perdere la provincia finendo nel ruolo minimale di … periferia di Pescara.
Scrive il teatino sindaco uscente e aspirante a rientrare: “Il centrosinistra butta giù la maschera: ora è chiaro a tutti! Il disegno criminoso è cancellare Chieti ed è per questo che D’Alfonso ha scelto nella nostra città un candidato sindaco che non può far altro che obbedire agli ordini che gli verranno da lui, unico e vero padrone del Pd in Abruzzo.
I primi segnali li abbiamo avuti quando, sempre un uomo di centrosinistra, nominato da D’Alfonso, voleva mettere gli immigrati ai “Cappucini”.
Ora, con l’attacco alla Asl di Chieti, non vi è più alcun dubbio.
I nemici di Chieti in Regione si chiamano D’Alfonso e Paolucci ed a Chieti sono schierati tutti con il centrosinistra e soprattutto con il Pd che si preoccupa di candidare i medici ma non di risolvere quello che non funziona a causa loro.
La Asl unica, dopo il progetto dell’Ospedale metropolitano a Sambuceto, è una dichiarazione di guerra a Chieti, ai suoi cittadini ed in particolare a tutti gli addetti della sanità pubblica teatina, trattati come merce di scambio da chi ha a cuore solo strategie di potere per occupare i territori.
In un anno si sono poste azioni tutte tese ad indebolire la nostra Asl per preparare il terreno a questa assurda ipotesi di accorpamento, preludio della cancellazione del nostro storico ospedale.
L’ipotesi del commissariamento è una offesa nei confronti degli operatori sanitari di Chieti, è mortificare da un lato l’Università e dall’altro i medici ospedalieri e gli operatori del nosocomio teatino.
Insomma, non c’è legge Delrio che regga, non c’è riforma possibile, non c’è risparmio necessario che possa giustificare una manovra come quella della Asl unica Chieti-Pescara che ha la sola ed esclusiva finalità di umiliare e cancellare un pezzo di storia, di eccellenza, di economia della nostra città.
Dopo che certa politica ha usato la sanità privata per raggiungere i propri obiettivi, oggi quella stessa politica vuole mettere le mani su quella pubblica per ridisegnare la economia dei territori e lo fa a danno di Chieti.
Forse alla luce delle notizie che oggi trapelano dovremmo dare una ulteriore e se possibile più preoccupante lettura della dichiarata volontà da parte di Zavattaro di lasciare la dirigenza del nostro ospedale; forse le pressioni e le ingerenze di cui ha parlato sono riferite anche alla evidente e mal celata volontà di fondere in un’unica Asl Chieti e Pescara per poi spostare direzione e potere decisionale proprio nella città adriatica.
Noi questo non lo permetteremo.
Abbiamo alzato barricate quando il Pd ha votato contro Chieti Provincia al CAL, facendo passare la risoluzione che vedeva l’accorpamento della nostra Provincia con quella di Pescara; abbiamo alzato barricate quando l’uomo di D’Alfonso e del Pd voleva riempire i “Cappuccini” di profughi extracomunitari; siamo pronti a tutto per impedire che non si commetta un crimine contro la nostra città, prima fondendo in una unica Asl Chieti e Pescara e poi magari spostando sul capoluogo adriatico tutto, impoverendo Chieti e svilendo la nostra sanità pubblica che, senza mezzi e tra mille difficoltà, continua a garantire assistenza ed eccellenza ai teatini, ai residenti della nostra provincia ma anche ai molti della provincia pescarese e di fuori regione che trovano nell’efficienza del nostro ospedale la città delle loro patologie.
Giù le mani da Chieti e dal suo Ospedale. Questo sarà d’ora in poi il primo punto del mio programma. Difesa di ogni medico, di ogni infermiere, di ogni operatore sanitario e dei pazienti dell’ospedale di Chieti. D’Alfonso è il lupo famelico pronto a divorare la nostra città e tenta di farlo camuffandosi da agnello-Febo.
Sappiano i sinistri di turno che difenderemo la nostra comunità da loro e dai traditori che a loro si sono venduti e che fingono di difendere Chieti ma in mente hanno solo interessi personali.
Se non arriveranno motivi ufficiali tesi a smentire questo scellerato proposito mi farò promotore di azioni eclatanti: #giùlemanidaChietiedalsuoOspedale.


16 Maggio 2015

Categoria : Politica
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