Provincia senza piano abbattimento cinghiali
L’Aquila – E’ L’UNICA D’ABRUZZO, ALTROVE SI E’ PROSSIMI ALL’ABBATTIMENTO CONTROLLATO – Tre territori provinciali abruzzesi (Chieti, Pescara, Teramo) stanno attuando il piano di eliminazione controllata dei cinghiali, con successiva utilizzazione delle risorse. E’ quanto si attendeva da anni, quanto hanno fatto da tempo altre zone italiane, quanto da anni e anni si fa in Umbria, dove le aziende che producono e vendono carne, insaccati e lavorati di cinghiale (anche su Internet) sono numerose.
In Abruzzo c’è ancora chi, come la Provincia dell’Aquila, deve decidere tutto e muoversi. Eppure, è la provincia in cui i cinghiali sono più numerosi e dannosi, con allevatori e coltivatori che attendono risarcimenti anche da anni. Dalla Provincia, infatti, solo parole, promesse, e alla fine il solito lamento: non ci sono i soldi…
Ora, a quanto pare, ci si muove: in fortissimo ritardo come in tante altre cose. Siamo, comunque, ancora alle chiacchiere e alle dichiarazioni dei politici. “La Provincia deve dotarsi del piano quinquennale per l’abbattimento degli ungulati e sara’ mia cura sollecitare immediatamente il Consiglio provinciale e il presidente affinche’ l’approvazione avvenga in tempi rapidissimi e si possa passare alla conseguente attivita’ di selecontrollo dei cinghiali, garantendo tra l’altro la possibilita’ di cacciare oltre i tempi stabiliti dal piano venatorio”. E’ quando dichiara il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi (Fi) in risposta all’annuncio dato dall’assessore regionale alla Caccia Dino Pepe del via agli abbattimenti dei cinghiali dal 16 maggio nel teramano e, a seguire, entro la fine del mese, nei territori provinciali di Chieti e Pescara. “Si tratta di un piano fondamentale per contrastare i sempre piu’ rilevanti danni subiti dall’agricoltura ed evitare gli incidenti stradali procurati da questi animali, che nel giusto numero possono rappresentare una risorsa ma senza un opportuno controllo rischiano di compromettere l’economia rurale dei nostri territori”, commenta Alfonsi.
Muti e del tutto assenti tutti gli altri consiglieri e partiti, a cominciare dalle opposizioni. Il problema cinghiali non ha mai davvero interessato la politica provinciale. E a quanto pare, neppure i neoletti se ne occupano.
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