USRC-USRA avulsi dalla realtÃ
Riceviamo da Walter Salvatore, ex consigliere di Barisciano: “Con una recente circolare a firma congiunta USRA e USRC, datata 30 aprile ma “uscita” il 6 maggio scorso, i titolari dei due uffici speciali hanno deciso che l’onorario del responsabile dei lavori nei cantieri per la ricostruzione privata è a carico dei committenti, cioè dei proprietari delle abitazioni distrutte dal sisma.
Più precisamente: l’onere è a carico del privato qualora decidesse di delegare tale ruolo ad un tecnico con specifiche competenze e quindi diverso dal presidente, amministratore di condominio o procuratore che agisce in nome dei proprietari.
Sulla questione non una parola dagli attuali vertici degli ordini professionali e sulla stampa non c’è traccia della notizia. Per fortuna è rimasta traccia, invece, della richiesta fatta dall’allora presidente dell’Ordine degli ingegneri di L’Aquila, l’ìng. Paolo De Santis, il 23 marzo 2012, al Commissario per la Ricostruzione e alla STM. La richiesta di chiarimenti sosteneva, con argomentazioni che invito calorosamente a leggere, che è corretto e vivamente consigliato che il ruolo del Responsabile dei Lavori venga delegato dal committente a figura tecnica competente “attraverso un vero e proprio conferimento di incarico proprio come gli altri incarichi di progettazione, direzione dei lavori, ecc…” e che, quindi, il relativo onorario, come è stato fino ad ora riconosciuto ed ammesso, sia da ricomprendere nelle voci poste a contributo.
Per capire quanto sia siderale la distanza tra la qualità e la senzatezza delle argomentazioni offerte “gratuitamente” dall’ex presidente dell’ordine da quelle espresse dall’USRA e dall’USRC per dimostrare la tesi opposta, non posso che rimandarvi alla lettura dei due distinti documenti. Provare a descriverne il tenore è cosa ardua e non renderebbe quanto la personale presa visione degli originali. La classe e la levatura culturale ed intellettuale non sono acqua e l’Ing. De Santis ne è la dimostrazione vivente. Ha rappresentato, negli anni scorsi, forse l’unico caparbio stimolo affinché la ricostruzione non si riducesse a quello che è oggi: uno sterile esercizio amministrativo svolto da burocrati avulsi dalla realtà e dal contesto. Burocrati che possono contare sull’ignavia degli attori locali e quindi lasciati liberi di pontificare a piacere in danno agli ormai esausti terremotati.
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