Campus Carnevale a Pizzoli, assolti imputati
L’Aquila – CINQUE ANNI BUTTATI AL VENTO, DANNI ED ESTENUANTI ATTESE – Un altro clamoroso caso di giustizia non solo spaventosamente lenta, ma anche tortuosa e nata da un provvedimento sempre discusso. A circa cinque anni di distanza dal giorno del suo sequestro, si e’ concluso oggi il processo relativo al Campus di Cavallari a Pizzoli, intitolato a Giulia Carnevale, ovvero sulle tre delle 11 palazzine realizzate in un’area di 8mila metri quadrati per iniziativa del padre, imprenditore, della giovane morta nel sisma del sei apile 2009. Il sequestro fu operato dalla Forestale. Gli undici imputati, accusati dei reati di falso e violazioni urbanistiche, sono stati assolti dal giudice Giuseppe Grieco con la formula “perche’ il fatto non sussiste”. Si tratta di Angela D’Andrea, sindaco di Pizzoli; Bruno Sabatini (responsabile dell’ufficio tecnico comunale); Giulio Carnevale (imprenditore), Sergio Palleschi (progettista e direttore dei lavori); Marcello Drago, Oliver Drago, Patrizia Drago, Giuliano Drago, Ines Ponzi, Emma Ponzi (proprietari dei terreni sui quali sorge il Campus) accusati a vario titolo, di un lungo elenco di ipotesi di reato, alcune contestate in concorso: trasformazione urbanistica ed edilizia in violazione delle norme urbanistiche; mancanza di un piano di lottizzazione valido; progettazione e realizzazione in difformita’ alle prescrizione del piano regolatore; falso ideologico; realizzazione delle opere in area sottoposta a vincolo paesaggistico, senza la prescritta autorizzazione; realizzazione dell’opera non osservando la distanza minima di 150 metri dal fiume Aterno ma anche danneggiamento delle bellezze naturali e dei luoghi e violazione dei vincoli paesaggistici.
Tra le parti civili ammesse, nove studenti universitari che all’epoca dei fatti avevano sottoscritto il contratto di locazione; l’Unione degli Universitari (l’Udu) ed Italia Nostra, che aveva fatto partire l’inchiesta penale. Il giudice del Tribunale ha stabilito anche il dissequestro del Campus, oggetto negli anni di “visite” ladresche. La lottizzazione, prevedeva in fase progettuale, la realizzazione di 11 palazzine per un totale di 139 appartamenti per 262 posti letto da destinare a universitari, e secondo l’accusa sarebbe stata realizzata “violando norme paesaggistiche, ambientali e urbanistiche”. Il sequestro del complesso, riguardava 3 palazzine per 90 appartamenti. Al momento dei sigilli della Forestale, all’interno del Campus si trovavano 32 studenti i quali avevano appena preso possesso del loro alloggio e furono costretti a trovare altre sistemazioni. Gli avvocati difensori, Massimo Carosi e Pierluigi Pezzopane, evidentemente bene argomentando le loro tesi hanno convinto il giudice a mettere la parola fine sulla vicenda giudiziaria.
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