Altro che Italicum, impariamo dagli inglesi
L’Aquila – Riceviamo dal prof. Oreste C.: “Gentile direttore, rifletto in questa domenica mattina: al posto dell’Italicum che tanto ha fatto discutere senza che il popolo ci capisse granchè, e per il quale abbiamo anche rischiato una caduta di governo, avremmo potuto copiare la legge elettorale inglese. E cioè: collegi elettorali piccoli che eleggono un deputato (chi prende più voti, sistema uninominale secco); governo a chi ha preso più voti; dimissioni di tutti i leader politici che perdono le elezioni. Ma soprattutto governo in pochi giorni, senza perdersi in chiacchiere, polemiche, liti, dibattiti in tv che mi fanno scendere il latte più giù delle ginocchia.
Più semplice, chiara e corretta di così non si può fare una legge elettorale, che soprattutto garantisce la vittoria a chi prende più voti, senza tante storie e tanti marchingegni. La vera volontà del popolo.
Immagina lei un’Italia in cui vince chi prende più voti, ma soprattutto va a casa per sempre chi perde le elezioni? Io non ci riesco. Cordiali saluti, speriamo che qualcuno legga questa lettera nel mondo politico”.
(Ndr) – Certamente, qualcuno la leggerà , ma farà finta di nulla aspettando che in poche ore tutti abbiano dimenticato tutto. E’ il metodo preferito dalla politica, distante e poco incline al dibattito, anche quando potrebbe essere utile e costruttivo. Diremmo culturale. Tanto, l’Inghilterra è lontana, oltre la Manica. O forse l’Italia è lontana, chi sa.
Una cosa ci avvicina, e sono gli exit poll, sballati e farlocchi in GB come in Italia.
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