Diportisti o piratelli del tonno in estinzione?
Giulianova – Scorrazzano su natanti spesso irregolari, tra le piattaforme petrolifere, alla ricerca di specie che non si possono pescare, e che per le loro dimensioni costituiscono bottino appetitoso. Sono una sorta di piratelli che, spesso, ostacolano persino il lavoro delle piattaforme a largo delle coste abruzzesi. Alla ricerca, in questo periodo, dell’ambito tonno rosso.
La guardia costiera ha sequestrato due tonni rossi, specie non pescabile, che vi mostriamo nelle immagini. Questa specie (thunnus thynnus)è diffusa nelle acque tropicali, subtropicali e temperate dell’Oceano Atlantico, nel mar Mediterraneo e nel mar Nero meridionale. Frequenta soprattutto le acque al largo e si avvicina alle coste solo in determinati periodi (diversi da luogo a luogo) ed in determinati punti, di solito nei pressi di isole o promontori. A causa della pesca intensiva è a rischio di estinzione e rientra nella lista rossa di Greenpeace, che segnala le specie marine più sensibili sconsigliandone il consumo. Il tonno rosso può arrivare a pesare anche più di cinque quintali ad esemplare. Il più grande mai pescato arrivava a oltre 770 chili.
Il personale militare a bordo del battello veloce G.C. A77, sotto il coordinamento del Comandante Sandro Pezzuto, dopo un lungo appostamento notturno, ha colto di sorpresa in quel tratto di mare n. 2 unità da diporto, a bordo di una delle quali sono stati rinvenuti n. 2 esemplari di tonno rosso appena pescati, per un quantitativo totale di circa un quintale, poi sottoposti a sequestro amministrativo unitamente alla canna da pesca utilizzata.
Tale illegale cattura del tonno rosso in questione ha prodotto la comminazione di una sanzione amministrativa che ammonta addirittura a € 4,000, in virtù del fatto che, successivamente alla chiusura della campagna della pesca sportivo-ricreativa dello scorso 23 luglio 2014, a seguito dell’esaurimento della quota ammissibile di cattura di tonno rosso, era possibile adottare la sola tecnica del catch and release .
Tuttavia, il prodotto sequestrato è stato, poi, donato in beneficienza ad un Istituto caritatevole di Tortoreto Lido ed alla Piccola Opera Charitas di Giulianova. In definitiva, i due diportisti di stamane erano anche sprovvisti di idonea abilitazione (patente nautica) per la condotta della propria unità da diporto, nonché delle dotazioni di sicurezza effettivamente necessarie alla navigazione oltre le 12 miglia dalla costa. Sono state elevate quindi un totale di 10.000 euro di sanzioni pecuniarie, in aggiunta al sequestro del prodotto ittico.
L’operazione di oggi pone in rilievo l’annoso problema della pesca illegale nei pressi delle varie piattaforme di gas ubicate nelle acque antistanti il litorale teramano e soprattutto a scapito delle risorse ittiche più pregiate ed in via di esaurimento: l’ultimo intervento risale appena ad un giorno fa nei confronti sempre di un diportista il quale, oltre ad essersi ormeggiato pericolosamente con la propria unità nei pressi della piattaforma Giovanna, ad una distanza di circa 21 miglia marine dalla costa, procurava impedimento alle normali attività lavorative del personale tecnico dell’Eni mettendo in pratica l’attività di pesca abusiva. Tale estrema imprudenza nell’affrontare il mare in spregio ad ogni norma e regola che disciplina la sicurezza della navigazione dimostra la sfrontatezza e spietatezza di coloro
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