C.I.: “Su TUA molte bugie”
L’Aquila – I ‘CAPITOLI AMARI’ DEI TRASPORTI E DELLE AUTOSTRADE A-24 E 25 – (Foto: anche ad Agrigento i trasporti si chiamano TUA) – “Dal nuovo piano industriale del Trasporto pubblico con la societa’ unica ‘Tua’, alle Autostrade pagate con i soldi pubblici e gestite da privati, non si arresta il periodo di vessazioni a cui sono sottoposti i cittadini abruzzesi. E spesso, a loro insaputa”. Esordisce cosi’ una nota del coordinamento regionale Abruzzo di “Civilta’ Italiana”. “Per quanto riguarda ‘Tua’, Civilta’ Italiana a breve informera’ i cittadini abruzzesi sulle risultanze dell’analisi del proprio Osservatorio sui Trasporti a proposito del ‘cosiddetto’ Piano strategico.
L’analisi – sostiene il movimento – ha messo a nudo le molte bugie pronunciate sull’operazione, aprendo scenari che mettono in dubbio aspetti politici, tecnici e persino di legalita’. L’operazione, annunciata in pompa magna dal governatore Luciano D’Alfonso, in realta’ e’ solo un tentativo di mistificazione della verita’ dei fatti. Le uniche certezze sono l’ennesima spoliazione delle zone interne, soprattutto l’aquilano.
Nel presunto Piano Strategico, difatti, non si fa parola del trasporto verso Roma ed a farne le spese saranno le nostre popolazioni che da decenni aspettano collegamenti veloci verso la capitale. Non vi e’ traccia, inoltre, di alcuna azione all’orizzonte, che possa minimamente mutare lo status quo del management che amministra il trasporto su gomma. E qui – prosegue la nota – si apre l’altro capitolo amaro, quello relativo alle due autostrade nostrane la cui gestione, e’ sempre affidata ad una societa’ privata: ‘Strada dei Parchi Spa’”.
Civilta’ Italiana, “pensa che occorrano qui iniziative tese a declassificare le autostrade in semplici superstrade, annullando le attuali convenzioni, affinche’ diventino gratuite. Occorre pertanto abbandonare la strada della gestione privata. I cittadini abruzzesi, attraverso la Regione, possono e devono tornare proprietari delle autostrade costruite dai loro padri, abolendo l’inutile pedaggio, liberandosi e liberando l’Abruzzo da queste catene che, benche’ fondate sul nulla, opprimono e condizionano la vita di tutti noi. Su questa strada, quella giusta – si legge infine nella nota – Civilta’ Italiana sara’ sempre al loro fianco”.
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