Ricostruzione? Ma quale… In crisi SACCI, l’unico cementificio esistente nell’Aquilano
L’Aquila – COLPITE LA EDIMO, LA CEMENTERIA E IL SETTORE EDILIZIO: UNA INCREDIBILE BOUTADE DRAMMATICA – La vicenda della ricostruzione a L’Aquila e nel cratere, complessivamente 56 comuni, danni da riparare per miliardi di euro, migliaia di cantieri, ha assunto – come da tempo questo giornale va rilevando come unica voce nel deserto – aspetti e connotazioni da lasciarea a bocca aperta. In sostanza, nell’area del cosiddetto più grande cantiere d’Europa ad essere in crisi sono la maggiore azienda edilizia (Edimo), l’unico cementificio esistente (la SACCI di Cagnano Amiterno) e in generale – come ha chiaramente rammentato la Cisl – il settore dell’edilizia.
Solo poche grandi imprese collezionano appalti anche milionari. Le altre muoiono e non hanno più neppure credito dalle banche, mentre i lavoratori sono o stranieri o fatti arrivare da altre zone.
E’ chiaro che qualcosa non funziona e che le prospettive sono assurdamente drammatiche.
“Esprimo vicinanza e solidarieta’ ai lavoratori del cementificio Sacci di Cagnano Amiterno, vittime di una crisi della proprieta’ tanto incredibile quanto assurda”. Cosi’ in una nota l’assessore alla Ricostruzione el Comune del’Aquila, Pietro Di Stefano. “Ieri – fa sapere l’amministratore – con il vice presidente della Regione Giovanni Lolli li abbiamo incontrati alla presenza dei vertici sindacali della Cgil al salone della Ricostruzione e torneremo a farlo, la prossima settimana, nella sede della Regione Abruzzo.
Nel cantiere piu’ grande d’Europa, dove dall’inizio della ricostruzione sono stati impegnati e spesi, nel solo settore edilizio privato, ben 3,6 miliardi di euro e dove, nel corso di quest’anno, sono disponibili nelle casse del Comune dell’Aquila, 900 milioni di euro per l’avvio di nuovi cantieri, e’ agghiacciante vedere che gli operai dell’unica industria del cemento siano senza stipendio, preludio di una certa cassa integrazione e rischio di chiusura definitiva dello stabilimento. Credo fortemente in una massiccia azione della politica – conclude Di Stefano – perche’ si possa incontrare la proprieta’ e discutere ogni soluzione possibile a questa drammatica situazione”.
Non c'è ancora nessun commento.