E’ morta a 109 anni Luisa Riso
NELLA SUA VITA DUE DISASTROSI TERREMOTI: MARSICA E L’AQUILA -
L’Aquila – E’ deceduta nella sua abitazione in via Pescara, Luisa Riso, 109 anni. Ne ha dato notizia il nipote Antonio Stromei, che l’ha amorevolmente assistita insieme alla famiglia da quando la signorina Luisa, novantenne, da Roma, era tornata nella sua citta’ natale. Il 20 aprile scorso – ricorda Goffredo Palmerini, scrittore aquilano impegnato, tra l’altro, nel mondo del’emigrazione, aveva compiuto 109 anni, festeggiati in intimita’ in famiglia, come era d’abitudine, data la discrezione che contrassegnava il suo amabile carattere.
Scompare cosi’ – aggiunge Palmerini – la decana dell’Aquila e dell’Abruzzo, in punta di piedi, come la cifra della sua lunga vita. Luisa Riso era nata all’Aquila il 20 aprile 1906. Assunta presso la Banca d’Italia dell’Aquila, nel 1945 si era trasferita a Roma per migliorare la sua carriera, lavorando presso la sede centrale della Banca d’Italia, a palazzo Koch in via Nazionale, dove e’ stata impiegata al “portafoglio estero”. Vi presto’ servizio fino al compimento dei 65 anni. Single, la signorina Luisa ha sempre amministrato la vita in autonomia, abitando nella sua casa di Roma fino all’eta’ di 90 anni. Nel 1996 il ritorno nella citta’ natale, tra ricordi di famiglia e affetti. Mente lucida e vigile, non mancava d’interessarsi ai fatti del giorno, seguendoli con passione ed interesse. Luisa, come pochissimi viventi, ha quindi vissuto quasi tutto il Novecento, con i drammi di due guerre mondiali e gli anni della ricostruzione e della pace.
Ma le e’ toccato anche vivere due terribili disastri: il terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915 e quello del 6 aprile 2009 che ha devastato la citta’ capoluogo d’Abruzzo ed i centri del suo circondario. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio alle ore 15:30 nella chiesa di Santa Rita, in via Strinella, negli ultimi vent’anni la sua Parrocchia. Abbastanza frequenti, infatti, erano visite che il parroco don Alfredo Cantalini le faceva, scambiando con lei qualche parola, spesso ascoltando da lei annotazioni argute ed ironiche, segno della sua intelligenza viva a dispetto della sua eta’.
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