Padovani: “Ma se po’ ji ‘nnanzi cuscì?”


L’Aquila – Il consigliere comunale Gianni Padovani firma una lettera aperta: “E’ grave ed inopportuno vedere il Sindaco di una città Capoluogo di Regione ed il “suo” Presidente del Consiglio cercare, attraverso il più popolare dei social, un capro espiatorio cui imputare il clamoroso fallimento del centro-sinistra del nostro Comune con conseguente mancata elezione di un Consigliere Comunale dell’Aquila in seno alla Provincia, in occasione delle recenti elezioni di secondo grado.
Al Sindaco andrebbe chiarito che il sottoscritto, Gianni Padovani, non correva per un partito e/o per un gruppo di partiti, ma figurava in lizza alle elezioni sopra richiamate esclusivamente quale unico rappresentante della maggioranza del Capoluogo di Regione, vale a dire dei cittadini aquilani, ad oggi, viene da se’, orfani di un sostegno diretto presso l’Ente Provincia. Il Signor Sindaco dovrebbe ricordare di essere il principale, se non unico, responsabile del coordinamento e dell’azione congiunta dei Consiglieri Comunali della propria maggioranza. Al riguardo, caro Sindaco, visto che si diverte sovente a scherzare con lo Scrivente in merito alla sua passione e pratica calcistica, mi permetto di lanciarle un oculato monito: Nel mondo dello sport, nel mondo del calcio, quando accade che un allenatore non porta a casa il risultato atteso rivelandosi non più in grado di gestire i suoi calciatori, egli se ne assume la responsabilità! Ad ogni modo, se può essere di consolazione, Cialente non è solo in questo fallimento, poiché c’è chi, laddove sia possibile, è riuscito a fare di peggio! Mi riferisco al “suo” Presidente del Consiglio, Carlo Benedetti, il quale mentre era impegnato in una riunione di maggioranza tenutasi presso gli uffici di Presidenza della “sua casa”, il Comune dell’Aquila, indossando con orgoglio le vesti solenni di Presidente fermo e deciso nel dichiarare la necessità di eleggere un Consigliere Provinciale in rappresentanza del suo Consesso e della cittadinanza aquilana, contemporaneamente egli, non appena al di fuori di quelle stesse Civiche mura, mutava con sorprendente rapidità la propria casacca, accingendosi a vestire quella di Presidente del Consiglio Comunale di Rocca di Mezzo per votarne il relativo Sindaco.
Riunione di maggioranza alla quale, corre l’obbligo di sottolineare, il Sig. Sindaco Massimo Cialente riservava un’importanza tale ed assoluta da non prendervi parte poiché impegnato altrove a votare Santangelo alla Gran Sasso Acque (Di Pangrazio docet!). Ricordo ai meno informati che il voto delle elezioni di secondo grado, riservata solo a Consiglieri Comunali e Sindaci, non gode della medesima segretezza del voto popolare, in quanto facilmente ricostruibile visto che si tratta di un voto ponderato in base alla densità demografica degli abitanti di ogni singolo Comune, e che le relative schede differiscono tra loro per tipologia cromatica, per colore. Chi volesse smentire è il benvenuto dalle mie parti! Trattandosi di un tipo di elezione in cui sono coinvolti unicamente i livelli istituzionali, visto che la funzione di un Presidente di Consiglio è di carattere istituzionale e non politica, ancor più se vi è il coinvolgimento di un Consigliere della sua Assise, dunque delle persone della città che rappresenta, considerando che il Presidente del Consiglio Comunale dell’Aquila ha violato i suoi doveri istituzionali di neutralità politica e vanificato il ruolo di super partes che dovrebbe assumere quale organo istituzionale, ritengo vada seriamente presa in considerazione la sua revoca dal ruolo. Mi permetto un apostrofo ai colleghi Consiglieri poco informati circa la tipologia del voto cui si sono imbattuti pochi giorni or sono, colleghi dei quali per dovere di trasparenza verso i cittadini dovrei probabilmente rivelare nome e cognome, ma che solo per ragioni di educazione evito di fare, per il momento!
Consiglieri della maggioranza del nostro Comune che per trame ignote, invidie, gelosie o promesse di vita eterna hanno varcato la soglia del seggio promettendo il sostegno al rappresentante del proprio Comune, a me, ma che una volta col naso sulla scheda sono stati colti da improvvisa crisi mnemonica dimenticando miracolosamente il nominativo del loro candidato, l’interesse della Città e il bene degli aquilani; e fatto ancor più increscioso, “signori” che hanno continuato a decantare allo Scrivente il proprio appoggio anche dopo lo spoglio ricoprendosi ai miei occhi di una miseria che poche volte ho incontrato nella vita, scene di imbarazzante pochezza umana che a dirla tutta un po’ mi hanno anche divertito.
Desidero infine rivolgere i miei complimenti al neo Consigliere Provinciale, ma soprattutto all’amico, Fabrizio D’Alessandro, invitandolo tuttavia a guardarsi bene le spalle dal suo Partito (il PD) visto che deve la recente elezione ad un Consigliere Comunale dell’Aquila non del PD, ma abile “franco tiratore” del sottoscritto. Sono un uomo di centro-sinistra e voglio rimanere fedele ai miei ideali, sebbene visto e considerato che nel Consiglio Comunale di questa città non esiste più una maggioranza, come credo sia evidente a tutti, il sottoscritto Gianni Padovani dichiara pubblicamente che in futuro si appresterà a votare i provvedimenti solo in base a quelli ritenuti utili per la sua città. Da cittadino aquilano, seppur conscio che la Provincia dell’Aquila per i prossimi anni non parlerà aquilano, il mio motto non può che essere “Jemo ‘nnanzi!”, ma in tutta franchezza “se po’ ji’ nnanzi cuscì?”


06 Maggio 2015

Categoria : Politica
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