Salone ricostruzione e demolizione Edimo


L’Aquila – UN’ASSURDA COINCIDENZA TRA TAGLI DI NASTRI E SQUILLI DI TOMBRE – (Immagine: dove volerà la Edimo?) – E’ una beffarda coincidenza che si apra a L’Aquila tra squilli di tromba, esaltazioni, faraoniche pubblicità e promozioni, il salone della ricostruzione, spacciato come appuntamento ineludibile anche per cementare (è il termine giusto) la vogli e le capacità di rinascere, proprio nei giorni amari dei licenziamenti nel colosso Edimo. Un’azienda che dalla ricostruzione avrebbe dovuto reperire la forza e le possibilità di consolidamento. E invece si sgretola tra fallimenti, cassa integrazione, voci di vendita parziale, mobilità e – oggi si apprende – licenziamenti di lavoratori.
La coincidenza è uno di quegli assurdi che dovrebbero lasciare a bocca aperta chiunque conservi ancora una logica e una razionalità. E invece passa tra le luci del salone e le sue fanfare, silenti autorità e politica, imbarazzati e comunque muti anche i sindacati. La Edimo era una solida certezza e un vanto per la città, frutto prosperoso di imprenditoria locale, focolare per centinaia di posti di lavoro, forse anche troppi, come osservava pacatamente un paio di anni fa chi cominciava a percepire odore di stranezza. La Edimo è nei guai, e pare un a doccia gelata, proprio mentre la ricostruzione comincia ad avere qualche significato e qualche spessore, dopo cinque anni di consistenza molto dubbia. E di scorrerie di potenti alla ricerca di appalti e appaltoni. Proprio mentre, come ormai da anni a maggio, apre i battenti lo strombazzato salone della ricostruzione. Di qualche settimana fa, inoltre, la notizia di nuovi grossi appalti nei sottoservizi anche alla Edimo.
C’è qualcosa che non quadra in tutto questo. Che nella città del cantiere sbandierato come il più grande d’Europa scricchioli e soffra la più grande azienda edilizia del territorio è un controsenso grottesco. Una storia contorta e incomprensibile che dovrebbe far drizzare le orecchie, e turbare festa e tagli di nastri al salone.
Difficilmente la città e il territorio inghiottiranno anche questa vicenda contorta e illogica. E se la inghiottiranno, ingozzandosi, non potranno digerirla.


05 Maggio 2015

Categoria : Cronaca
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