Cultura e turismo? Ecco come stanno le cose…


L’Aquila – CATACOMBE S.VITTORINO, SONO SULLE GUIDE MA NESSUNO PUO’ VISITARLE DA ANNI – (Foto in evidenza roccoderrico.com) – Scrive Gianfranco Cococcia, presidente del Circolo culturale S.Vittorino Amiterno: “Per l’ennesima volta ci troviamo di fronte allo stesso increscioso episodio: accade a S.Vittorino Amiterno, alcuni turisti sono venuti qui per visitare le bellissime catacombe che si trovano sotto la Chiesa di S. Michele Arcangelo, catacombe queste indicate in tutte le guide turistiche, ma da anni chiuse.
Non si tratta di una chiusura temporanea dovuta a qualche imprevisto, sono chiuse da molti anni per vari motivi: l’ultimo, il più plausibile, è per ristrutturazione; si ripete manchi solo l’impianto
elettrico ma a quanto pare, considerati i tempi, è forse più difficile da realizzare delle catacombe stesse. Nelle su citate guide turistiche sono menzionati anche i resti del Teatro e dell’Anfiteatro dell’antica città di Amiternum.
Sono resti la cui visita è doverosa più che consigliata vista la loro importanza, ma ciò è subordinato alla fortuna dell’ipotetico turista di trovare aperti i siti archeologici in questione. Parliamo di giorni
festivi nei quali normalmente c’è più affluenza di visitatori, se in quei giorni i fortunati visitatori dovessero trovare aperto, essi non troveranno nessuno in grado di spiegare la storia e l’importanza del suolo che stanno calpestando, non troveranno neanche uno “straccio” di brochure, possibilmente multilingue.
Siamo stati mia moglie ed io che, trovandoci lì per caso, abbiamo raccontato quello che conosciamo della nostra storia ed del nostro territorio a persone, che come già scritto, sono partite da vari
luoghi per visitare quello che la storia ci ha lasciato e hanno letteralmente “trovato chiuso”.
Come si può trascurare realtà come quella di Amiternum e sicuramente come tante altre disseminate nell’intero comune?
Ad oggi, come da anni a questa parte, manca completamente un piano d’investimento ed un progetto culturale complessivo che riguardi l’intero, grande, culturalmente e storicamente ricco, Comune dell’Aquila; un progetto che, vista anche la natura di “Città di Fondazione” metta in rete il Centro Storico con le sue frazioni, con il loro patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico”.
(Ndr) – Una volta (oggi sempre meno) L’Aquila amava fregiarsi del titolo pomposo di città della cultura. Se lo diceva da sola, perché nei fatti pochi se ne accorgevano. Oggi possiamo definirla la città delle porte chiuse in faccia a chi vorrebbe fermarsi. Anche nell’imminenza del raduno degli Alpini, tanto per dirne una. Porte che, se non sono chiuse in faccia, restano sotto terra come la Barete sul recupero della quale nessuno ha saputo cavare un ragno dal buco.


06 Maggio 2015

Categoria : Turismo
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