All’Emiciclo trattori… ma a numero chiuso
L’Aquila – “NON SIAMO MICA BLACK BLOC, QUELLI FANNO CIO’ CHE VOGLIONO…” – No, 50 trattori no, basteranno cinque… Pare strano che, con quel che abbiamo visto a Milano, a L’Aquila le rigorose autorità si mostrino così severe con chi, certamente, non avrebbe spaccato vetrine né incendiato auto. Gli agricoltori, gente civile nonostante rappresentino la categoria più vessata, trascurata ed emarginata anche in Abruzzo.
Ciò nonostante, alt ai trattori vicino all’Emiciclo: dovevano essere 50, ne sono stati “ammessi” solo cinque, e pure tirati a lucido come vetture sportive.
Cosa volevano gli agricoltori, con in testa Dino Rossi del Cospa (foto: Rossi con i caciocavalli) ? Tentare di far capire alla Regione che è ora di muoversi e di pagare, per esempio, i danni causati dagli animali protetti. Danni che aspettano da anni, specie in provincia dell’Aquila, la zona più colpita.
A Milano, ha fatto notare Rossi con due caciocavalli appesi alle spalle, si spendono miliardi e si dedica l’EXPO ai cibo e all’alimentazione. A noi, che cibo produciamo e subiamo danni e incursioni, non pagano neppure i danni dovuti per legge…
Contraddizioni di un’Italia spaccona e spesso anche cialtrona, che fa la ruota del pavone di fronte al mondo, ma infila sotto il tappeto i guai e i problemi di casa sua, approfittando, peraltro, delle categorie di lavoratori più fragili e colpite da crisi e tasse.
Comunque, all’insegna dell’umorismo, gli agricoltori sono riusciti a farsi sentire dal presidente Di Pangrazio, dal neo presidente della Provincia De Crescentiis, dall’assessore Pepe e da altri politici regionali. Problemi sviscerati: danni da risarcire, prevenzione, abbattimenti selettivi dei cinghiali (quante chiacchiere abbiamo sentito negli anni… risultati, quasi zero, specie in provincia dell’Aquila), difese dalle malattie, protezione degli animali domestici e da allevamento, che secondo gli agricoltori sono infettati dai selvatici che impazzano ovunque.
Promesse? Più che altro, premesse: “Ragazzi non c’è un euro”. La Regione che rimanda sempre la riduzione degli stipendi d’oro ai consiglieri, i soldi per risarcire i contadini non li ha… Eppure, bisogna trovarli. Dove?
Tra i fondi per la prevenzione. “Pagateci almeno quelli che aspettano da tempi più lunghi e sono rovinati, hanno aziende che rischiano la chiusura” dice Dino Rossi. Che lo abbiano ascoltanto? Lo vedremo e lo sapremo. Soprattutto dal presidente De Crescentiis, al suo esordio: ha promesso impegno e attenzione. Anche i suoi predecessori lo avevano fatto: parole vuote. L’Abruzzo della resa incondizionata di fronte a qualsiasi problema si presenti.
Regione, prendi nota. I trattori potrebbero tornare e aggirare blocchi e limiti. Non sono black bloc, come forse qualcuno pensava oggi, ma hanno pure una pazienza in esaurimento.
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