“Ciclovie, progetti solo sulla carta”
Giulianova – Un ampio servizio giornalistico sulla ciclovia adriatica in Abruzzo, pubblicato il 1 maggio scorso a firma Andrea Mori, evidenzia come tutti i progetti riguardanti “bike to coast” siano ancora sulla carta. “Unica eccezione”, si legge nel reportage, “Giulianova, che ha una parte della riviera recintata per lavori”.
“Quel servizio giornalistico, dal quale oltretutto si apprende che alcuni Comuni solo di recente hanno appaltato i lavori di loro competenza, mentre nella maggior parte dei casi si procederà all’inizio dei lavori nell’autunno prossimo – dichiara il sindaco Francesco Mastromauro – riconosce a Giulianova, e con giusta rilevanza, un attivismo che la rende unica nel contesto regionale. Siamo stati i primi, e siamo tuttora gli unici, ad aver trasformato il progetto in realizzazione. Il progetto, infatti, venne approvato dalla Giunta lo scorso 8 gennaio, l’aggiudicazione provvisoria si ebbe il 6 febbraio seguente, mentre i lavori sono partiti il 9 marzo. Ed è per questo che, come auspica l’autore del reportage, Giulianova, unica città abruzzese ad aver dato prova di mantenere gli impegni presi attivando con straordinaria celerità i cantieri, dovrebbe meritare i 500 mila euro di ‘bonus’ promessi al Comune che per primo avesse concluso i lavori. Questo riconoscimento – conclude il sindaco – inorgoglisce e, al tempo stesso, porta a riflettere sul fatto che mentre a casa nostra piovono critiche, anche se da parte dei soliti professionisti della polemica, pochi e senza seguito, fuori invece ci prendono a modello. Insomma, basta oltrepassare il Salinello, il Tordino o il ponte dell’autostrada per capire come molte delle polemiche che i cecchini nostrani sollevano vengano considerate dai più assolutamente incomprensibili perché del tutto immeritate”.
(Ndr) - Le piste ciclabili in Abruzzo sono rare come mosche bianche, ed è così da sempre. Qualcuno tenta di uscire dall’immobilismo, che è figlio dell’incultura abruzzese su tutto ciò che significa turismo esteso. Che la nostra regione sia ai vagiti in fatto di turismo è palese. Le piste ciclabili semplicemente la politica non le vuole fare, non ne sente l’importanza, ritiene che non portino consensi o che ci voglia troppa fatica, poi, a tenerle pulite ed efficienti. La politica tende l’orecchio solo verso progetti costosi e faraonici, ed è facile capire perché.
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