Case Erp, riscatti graduali: ATER al dissesto, colpe di gestione e non degli inquilini
L’Aquila – RAPAGNA’ (foto evidenza) CONTRARIO AL PROGETTO DI VENDITA GENERALIZZATA – Il consiglio regionale affronta domani l’argomento case popolari, e il progetto di vendere gli appartamenti a chi li occupa. Facile a dirsi, ma tutti gli inquilini sono in condizione di acqistare le case, a quali condizioni e soprattutto in quali condizioni di stabilità manutenzione o ristrutturazione?
Un problema annoso che, come quasi sempre, la politica negli anni non ha saputo o voluto risolvere, gingillandosi e trascurando sempre gli interessi della popolazione. Il terremoto ha aggravato tutto e ora il problema torna prepotente a galla.
Il Mia Casa d’Abruzzo, fortemente contrario alla proposta di ‘vendita’ generalizzata delle Case Popolari, chiede al Consiglio regionale il ripristino del riscatto graduale e sociale degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica ed ex-Gescal, consentendo cosi’ alle famiglie assegnatarie di recuperare sia i contributi Gescal gia’ versati negli anni precedenti e sia gli stessi canoni di affitto pagati dal momento della assegnazione. Cosi’, in una nota, il coordinatore dell’associazione Pio Rapagna’, ex parlamentare.
“Il Mia Casa d’Abruzzo, pertanto, chiede al Consiglio regionale di non procedere all’approvazione del Progetto di Legge 63/2015, poiche’, tra l’altro – spiega Rapagna’ – la ‘vendita generalizzata’ da parte delle Ater dei singoli alloggi e anche di interi edifici e caseggiati popolari verrebbe attuata con procedure in contrasto con quelli stabiliti dal Decreto misure urgenti per l’emergenza abitativa’ anche in deroga alle disposizioni procedurali previste dalla Legge 24 dicembre 1993, n 560. Un particolare importante – vine rilevato nella nota – e’ che, mentre la Legge della Giunta regionale consente di utilizzare il 20% delle risorse derivante dalla vendita degli alloggi per il ‘ripiano dei deficit finanziari delle Ater, desunti dai relativi bilanci’, il Decreto ‘attuativo’ dei ministri Lupi, Padoan e Lanzetta, non consente questo uso ‘improprio’ dei fondi da parte della Regione.
Non e’ certo colpa degli inquilini – prosegue il coordinatore di Mia Casa d’Abruzzo – se le Ater abruzzesi si trovano in una fase di pre-dissesto e versano in gravi difficolta’ economiche e finanziarie, e non e’ ‘giusto’ che il Consiglio regionale, invece di ‘recuperare’ le somme utilizzate dalle Ater per ‘stipendi, premialita’ e spese pazze’ a favore di dirigenti, dipendenti, appalti e subappalti, sprechi e inefficineze nella gestione degli alloggi e dei canoni versati dagli inquilini, approvi il Progetto di Legge n. 63 del 2015 presentato dell’assessore Di Matteo e gia’ approvato dalla intera Giunta regionale di centrosinistra.
Tra l’altro, e’ grave che una importante norma ‘agevolativa’ a favore degli inquilini che, avendone i mezzi economici, intendono acquistare la casa popolare, non sia invece contenuta nel Progetto di Legge dell’assessore Di Matteo. Infatti, il Decreto attuativo del ministro Lupi, gia’ in vigore, stabilisce che i programmi di vendita devono comunque prevedere scadenze temporali compatibili con la concessione agli inquilini dei contributi in conto interessi alfine di poter versare l’intero prezzo dell’alloggio contestualmente alla stipulazione del rogito di trasferimento della proprieta’. La Giunta regionale e l’assessore Di Matteo – quesa l’esortazion finale di Pio rapagna’ – facciano un passo indietro e ritirino la loro proposta ‘frettolosa, ingiustificata, inutile e dannosa’, poiche’ le conseguenze in Abruzzo saranno disastrose e distruggeranno quella ‘coesione sociale’ pazientemente costruita dal Mia Casa d’Abruzzo e tenacemente difesa in questi anni, anche di fronte alla grande tragedia del terremoto”.
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