“Terra tremuit et quievit”
Castiglione a Casauria – Fra storia e scienza, esperti ed istituzioni si ritroveranno a Castiglione a Casauria nel corso del convegno “Terra tremuit et quievit. San Clemente a Casauria dal sisma del 2009 al futuro”, per due giorni di discussione su temi di stretta attualità. L’incontro che si terrà il 16 e 17 gennaio prossimi (dalle ore 9) sarà ospitato nella sala conferenze della struttura polifunzionale di via Roma, è stato suddiviso in due sezioni, una storiografica e l’altra sismologica e vedrà coinvolti 14 relatori. Tutti noti studiosi ed esponenti del mondo accademico abruzzese ed italiano, con la partecipazione di esperti dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma.
Al centro del dibattito, l’imponente abbazia di San Clemente a Casauria, danneggiata dal sisma del 6 aprile e uno dei 45 monumenti danneggiati dal terremoto ed iscritti dal ministero dei Beni culturali nella lista delle opere d’arte da salvare. L’abbazia, monumento nazionale e gioiello fra i più amati ed antichi della terra d’Abruzzo, fatto costruire come ex voto nell’871 dall’imperatore Lodovico II, sarà rimessa a nuovo grazie alla prima sponsorizzazione attivata da privati, il World monuments found (Wmf) e la Fondazione Pescarabruzzo, che metteranno a disposizione circa 1,4 milioni di euro.
“A partire dal prezioso complesso medievale – ha spiegato il primo cittadino di Castiglione a Casauria Gianmarco Marsili – si discuterà del ruolo formativo ed informativo degli enti locali nel versante del rischio e della realtà sismica e si tenterà di ristabilire un’attenzione verso il patrimonio monumentale, storico ed ambientale per una visione meditata e razionale degli assetti futuri del territorio”.
Il convegno si distingue in due sezioni: una storiografica, l’altra sismologica, aspetti profondamente compenetrati nel momento stesso in cui si avvia una ricostruzione.
Sabato 16, nel corso del convegno dedicato alla ricostruzione storica, sarà riassunto il valore inalienabile delle fonti storiche casauriensi, così come esse vennero formate, rielaborate ed utilizzate nella storiografia. Mentre domenica 17, nella sezione sismologica si darà maggiore e necessaria cognizione della sismicità del territorio, alla luce delle più importanti acquisizioni scientifiche degli ultimi anni.
“Il convegno – ha spiegato il coordinatore, lo storico Antonio Varrasso – si propone come un progetto culturale di riflessione su quanto ci accade. Esso, chiaramente, si ispira anche ad esperienze passate, nella consapevolezza che l’ente locale debba non solo suscitare, accogliere e recepire interessi della cittadinanza, ma diventare protagonista di rinnovamento sociale, partecipando alle scelte di governo del territorio”.
Il convegno è organizzato dal Comune di Castiglione a Casauria con il patrocinio dell’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, della Fondazione Pescarabruzzo di Pescara, del Wold Monuments Fund Europe di Parigi, della Deputazione abruzzese di storia patria de L’Aquila, della Sovrintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici de L’Aquila, della Presidenza della Provincia di Pescara e della Presidenza della Comunità Montana Vestina.
Tra ospiti e relatori si annoverano accanto agli esponenti dell’amministrazione comunale, sabato 16: Nicola Mattoscio (Presidente Fondazione Pescarabruzzo), Alessandro Pratesi (Università di Roma), Walter Capezzali (Università de L’Aquila), Berardo Pio (Università di Bologna), Roberto Ricci (Storico – Chieti), Antonio Alfredo Varrasso (Storico Castiglione a Casauria) e Luigi Pellegrini (Università di Chieti). Domenica 17 gennaio discuteranno invece di sismologia e territorio, coordinati da Fausto Croce (Università di Chieti): Emanuela Guidoboni (INGV di Bologna), Gianluca Valensise (INGV di Roma), Marco Mucciarelli (Università della Basilicata) Graziano Ferrari (INGV di Bologna), Vito Teti (Cosenza), Salvatore D’Agostino (Università di Napoli), Marialuce Latini (Università di Chieti) e Ugo Esposito Università di Chieti).
(Nella foto S.Clemente a Casauria)
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