Più che banalità, diteci la verità


All’inaugurazione del polo cardiochirurgico (eccellente) di Chieti – costato 50 milioni e realizzato in 12 anni – i soliti protagonisti della scena (i politici) hanno fatto sfoggio di sorrisi, vanterie, soddisfazione, tutto condito con ineguagliabili banalità. La fiera nel nulla, insomma. Tra tali banalità, la solita frase: “12 anni per fare questo polo, non deve accadere mai più… è intollerabile“. Il più misurato Legnini si è limitato a notare che i ritardi smisurati e costosi nei lavori pubblici sono “un male italiano”. Non ha detto come curarlo e se lo cureranno. Non parliamo poi di ipotetiche guarigioni.
A Chieti sono trascorsi in lavori infiniti e sempre più costosi 12 anni ? E cosa sono di fronte ai 25 necessari per costruire l’ospedale dell’Aquila, che poi è crollato come un gioco da bambini il 6 aprile del 2009? E ai 20 per l’ospedale di Pescara, tanto tempo fa? E ai 25 per la superstrada del Liri? E ai 15 anni trascorsi in attesa che comincino i lavori per la superstrada per Amatrice? E che diciamo dei 40 per la superstrada in Val di Sangro?
I politici farebbero bene a tacere contriti. Ancora meglio farebbero a dirci di chi è la colpa, e perseguire i responsabili prima di tutto cacciandoli a calcioni dei glutei. Signori, basta banalità. Sono uno schiaffo a quella pochissima dignità che vi è rimasta e ci è rimasta.



28 Aprile 2015

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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