Continuano sversamenti liquami in mare
Vasto – Scrive Paolo Leonzio (associazione onlus ambiente sport e cultura): “Nonostante le segnalazioni e le denunce dei volontari di questa associazione, più volte prodotte ai vari enti competenti al controllo dei territori, Comuni, Procura della Repubblica e Ministero dell’Ambiente, continua lo sversamento, nel mare prospicente la costa della provincia di Chieti, di liquami di varia natura per nulla trattati da impianti di depurazione completamente assenti o mal funzionanti, per il tramite di fiumi e torrenti. Non appare, oltretutto, segnalato alcun divieto di balneazione. Gli ultimi casi che qui evidenziamo sono quelli relativi al Torrente Acque chiare in tenimento di Casalbordino e del torrente in Località Vallevò di Lido Riccio di Ortona.
Le immagine fotografiche rilevate il 26 aprile scorso, e che qui alleghiamo, mostrano con chiarezza la stato dei luoghi. Nella giornata di domenica 26, infatti, l’inquinamento alla foce di detti torrenti ha provocato un’enorme moria di mitili per un ampio specchio d’acqua marina ed il moto ondoso ne ha riversato sulle spiagge migliaia. La zona individuata è limitrofa a quella della Riserva regionale Lecceta di Torino di Sangro, la stessa che ospita il raro Fratino che si abbevera proprio nelle acque del Torrente Acque chiare.
Le situazioni che qui si segnalano rappresentano soltanto, in modo esemplificativo, uno stato generale delle coste abruzzesi. Infatti decine di fiumi e torrenti, che attraversano anche territori delle Riserve naturali sottoposti a vincolo ambientale, sversano in mare acque compromesse dalla mancata depurazione.
In questi giorni, è giustamente grande l’attenzione nei confronti dei nuovi pozzi di ricerca petrolifera da installare al largo delle coste ma appare scarsissimo l’interesse nei confronti delle acque interne prive di alcuna depurazione prima del loro sversamento in mare.
Le attività di questa associazione di volontariato sono costanti ed accurate, anche se, a volte, vengono denigrate da amministratori locali che ne disconoscono la portata.
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