Ricostruzione: dubbi da Stoccolma

Stoccolma (Svezia) – Scrive l’aquilano Giovanni Di Simone dalla capitale svedese: “Perplessita’ sulla nuova legge che si sta preparando per la ricostruzione dell’area aquilana. Secondo una mia opinione, e sono abbastanza esperto, si dovrebbero rivoluzionare queste leggi di struttura antica, e introdurre il nuovo concetto di liberta’ di operare, unita alla responsabilita’ dell imprenditore. Sarebbe utile a mio giudizio modificare il sistema delle fidejussioni di garanzia , che debbono essere collegate al ribasso effettuato ,percio’maggiori quanto maggiore il ribasso, mentre oggi,, quanto piu’ ribasso fai, meno cauzioni devi presentare perché la garanzia si calcola sul importo netto.
Percio’ un imprenditore se lascia un lavoro che ha preso facendo un forte ribasso , ci rimette poco perché la cauzione e minima, mentre ci penserebbe due volte se la cauzione fosse invece calcolata sul ribasso. In parole più semplici, se a un milione di euro di lavoro fai il dieci per cento di ribasso, fai una cauzione di 100.000 euro, e se fai il trenta per cento di ribasso fai una cauzione di 300.000 euro. Il concetto e’questo: l’imprenditore e’ libero come afferma la Costituzione pero’ se sbaglia paga i danni come vuole la società. Spero ce questa sia la volta buona…
Specialmente per le coop sarebbe necessario perché sono aziende di palese ispirazione politica, e potendo comodamente ricevere appalti dalla clientela politica, si mantengono refrattarie alla competizione del libero mercato, ma ciò non è corretto poiché per ottenere appalti devi esprimere il tuo valore tecnico economico,,,,,, Quanto alle coop è necessario, perché sono le piu’ refrattarie al libero mercato e vogliono lavori solo con la clientela dentro al loro partito e questo non e’giusto perche’ se vogliono lavorare debbono prendere il lavoro senza essere aiutati da nessuno”.

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