Tragedia in Nepal: violento terremoto causa morte e distruzione


Kathmandu – (F.C.). Un fortissimo sisma di magnitudo 7,9 sulla scala Richter ha devastato con la sua furia il Nepal e il nord-est dell’India, comportando il crollo di molti edifici nella capitale nepalese, Kathmandu, così come in altre localita’ a cavallo della frontiera. Le prime fonti informative parlano di decine di vittime, almeno 36 soltanto a Kathmandu, tuttavia è possibile che il bilancio del terremoto avvenuto quando era l’ora di pranzo contempli centinaia di vittime. L’epicentro e’ stato localizzato nel Nepal centrale, 80 chilometri a est della localita’ turistica di Pokhara e a una profondita’ di appena 2mila metri, ha riferito l’Istituto geologico Usa. Dopo la prima scossa, protrattasi per 90 secondi, ce ne sono state altre otto di assestamento. Il ministro dell’Informazione nepalese, Minendra Rijal, ha riferito di “danni immensi” nella zona dell’epicentro e ha lanciato un appello alle agenzie internazionale per un aiuto nel gestire l’emergenza. A Kathmandu, citta’ di un milione di abitanti, il terremoto ha fatto crollare la torre di Dharahara del 1832, dichiarata patrimonio dell’Umanita’ dall’Unesco. Una decina i morti accertati ma altre 50 persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. La torre, conosciuta anche come Bhimsen Tower, era alta quasi 62 metri e si sviluppava su nove piani. Devastata l’antica piazza di Durbar, il centro monumentale della capitale su cui si affaccia il Palazzo reale. Anche molti templi antichi sarebbero stati rasi al suolo nella capitale e nella vallata di Kathmandu dove sorgono le citta’ medievali di Patan e Bhaktapur, rinomate mete turistiche. La Farnesina sta verificando l’eventuale coinvolgimento di connazionali e la presenza di turisti italiani nelle aree colpite. Il sisma ha causato un’interruzione delle comunicazioni telefoniche per cellulari e linee fisse e la chiusura dell’aeroporto di Kathmandu. Tra le prime vittime sono state segnalate due ragazze: una quindicenne in India, vicino al confine con il Nepal, deceduta nel crollo di un muro di casa. Un’altra ragazza e’ deceduta in una parco di Kathmandu, schiacciata da una statua crollata. Il sisma e’ stato avvertito anche nel nord e nell’est dell’India e in Pakistan e Bangladesh. A New Delhi gli edifici hanno tremato per oltre un minuto e la gente si e’ riversata per le strade. Il servizio della metropolitana e’ stato sospeso per alcuni minuti. Il terremoto ha anche innescato una serie di valanghe nella regione del monte Everest. Molti alpinisti coinvolti nelle varie spedizioni sul “tetto del mondo” sono stati costretti a cercarsi un riparo e si teme ci possano essere vittime anche se sulla zona c’era maltempo. Si teme che il numero delle vittime in Nepal possa essere molto piu’ alto anche perche’ il Paese himalayano non e’ attrezzato per i terremoti e la maggior parte delle case sono decrepite e sovraffollate, con interi piani costruiti su edifici preesistenti. Il Nepal e l’India avevano già sperimentato la furia di un devastante terremoto il 15 gennaio del 1934, quando uno di magnitudo 8 devasto’ le citta’ di Kathmandu, Munger e Muzaffarpur, causando piu’ di 11.000 morti, in particolare nello Stato indiano del Bihar, dove persero la vita in oltre 7.000. Un altro terremoto in Nepal, nel 2011, aveva causato cinque morti. Ora è da sperare che, tra le vittime, non vi siano italiani o abruzzesi, residenti oppure in vacanza. (fonte di riferimento AGI).


25 Aprile 2015

Categoria : Cronaca
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