Guardia alta contro l’ictus


Avezzano – Ictus cerebrali: task force di 55 medici di famiglia, formati e coinvolti dalla ASL 1, per cogliere tempestivamente i primi sintomi della malattia e mettere in moto prima possibile la macchina dei soccorsi. Il fattore tempo, per l’ictus, è decisivo e il medico di base, primo e importantissimo anello della catena di intervento, deve saper riconoscere i sintomi (a volte non evidenti) di un corto circuito cerebrale.
E così ieri, mercoledì 22 aprile, l’ Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Avezzano, con uno stage formativo e informativo, ha riunito i medici di famiglia e messo concretamente in atto un progetto per valorizzarne il ruolo. Coinvolti 55 medici di base (dalla Valle Roveto alla Piana del Cavaliere fino alla Valle del Giovenco oltre, ovviamente, Avezzano) per iniziativa del Prof. Antonio Carolei, foto, direttore di neurologia e presidente nazionale dell’ISO (Italian Stroke Organization), e del suo team, composto dai medici dr. Berardino Orlandi e dalle dr.sse Federica De Santis e Francesca Notturno. I dottori di base saranno così il primo step di una serie di passaggi – il primo soccorso a casa del paziente, l’ambulanza del 118 e l’arrivo in ospedale – che si giocano tutti sulla velocità e che sono decisivi per salvare la vita del paziente o per ridurne i danni cerebrali. L’ospedale di Avezzano, infatti, dispone di una Stroke Unit (reparto per la cura dell’ictus) che pratica la trombolisi, un trattamento di alta qualità che richiede non solo esperienza e professionalità ma anche strutture e strumentazioni adeguate. La trombolisi – che consiste nella somministrazione per via endovenosa (cioè attraverso una vena periferica) e/o endoarteriosa (attraverso una arteria intracerebrale) di un liquido che scioglie il coagulo di sangue (trombo) che ostruisce l’arteria cerebrale e provoca l’ictus – è efficace solo se praticata poche ore dopo il manifestarsi del malore. L’arco di tempo varia tra le 3 e le 6 ore dal momento dell’ictus, a seconda di casi, ed è proprio per questo che la tempestività si rivela decisiva. L’ospedale di Avezzano, per numero di trombolisi effettuate ogni anno, ha guadagnato in Abruzzo una posizione di assoluta eccellenza: 28 trattamenti nel 2014, secondo solo a Pescara (51 trattamenti). Peraltro, nell’anno in corso, da gennaio a oggi, il numero di trombolisi praticate ad Avezzano è già di 20, dato che lascia presagire un superamento, a fine anno, della cifra registrata nel 2014. Per fronteggiare con la maggiore efficacia possibile i circa 200 ictus l’anno gestiti dalla Stroke Unit di Avezzano si attiva un ingranaggio che ‘salda’ le professionalità di Pronto Soccorso, diretto dal dr. Ezio De Pratti, Radiologia, diretta dal dr. Giovanni Passalacqua, Chirurgia Vascolare, di cui è responsabile il dr. Giovanni De Blasis, l’Angiologia con a capo il dr. Mauro Pinelli e il 118, guidato dal dr. Gino Bianchi. Una macchina poderosa sempre in lotta con le lancette dell’orologio e sempre in allerta, che gestisce un bacino di 220.000 utenti tra Marsica, Valle Peligna e area Sangrina.
“Con questa preziosa collaborazione con i medici di famiglia”, dichiara il Prof. Carolei, “il nostro obiettivo è ridurre ancora i tempi di soccorso dall’abitazione del paziente fino all’arrivo in ospedale. Oggi, quando l’intervento è immediato e la trombolisi viene effettuata tempestivamente, alcuni pazienti escono dal nostro reparto con le proprie gambe già dopo pochi giorni. Il contributo dei medici di base è quindi importante”


23 Aprile 2015

Categoria : Cronaca
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