Celano e l’energia, si volta pagina: 40 ettari di pannelli fotovoltaici e Megawatt
LA CITTA’ MARSICANA HA MOSTRATO IL CORAGGIO DELLE SCELTE –
Celano – (di G.Col.) – Con l’inaugurazione del cantiere per il più grande impianto fotovoltaico, oggi, a Celano e non solo si volta pagina. L’energia sarà un’altra cosa, ma soprattutto una “cosa risparmiosa”, visto che nelle casse del comune fluiranno – così viene promesso da mesi – 100 milioni di euro in alcuni anni.
In Abruzzo non vi sono altri comuni che possano giovarsi di altrettanto succulente prospettive. E anche di corrente elettrica prodotta usando l’energia del Sole. Cioè sostanzialmente pulita. Le installazioni sul terreno saranno sicuramente consistenti, vistose, offensive per qualcuno, ma i benefici appaiono considerevoli. E comunque in Abruzzo di fotovoltaico ce n’è già tantissimo. Indietro non si torna di certo.
L’inaugurazione è un merito politico dell’ex sindaco Filippo Piccone, che nei mesi scorsi ha scelto di lasciare la carica. Per lui nel suo paese la vita non è mai stata facile, anche se alla fine, come dicono i fatti, Piccone non è certo tramontato…
L’inaugurazione avviene prima delle elezioni comunali, ed era anche ovvio aspettarsi che sarebbe stato così. Ma una volta tanto la politica una medaglia può appuntarsela sul petto. E forse più di uno a Celano (e non solo) pensa che una “botta” elettorale così clamorosa sia, tutto sommato, anche conveniente. E perdonabile. Date le misure: 40 ettari di terreni ed energia per 20 MW. Magari troppo vicino ad aree archeologiche in contrada Paludi, due passi dal museo e da scavi importanti. Ma va bene, visto che autorizzazioni e approvazioni dal consiglio comunale ci sono. E poi, i morti che da millenni riposano nelle necropoli mica protestano…
Celano ha avuto infatti, come nessun altro, il coraggio di scegliere la propria strada energetica, acchiappando al volo l’occasione e i pannelli fotovoltaici. Ma anche 100 milioni di euro in alcuni anni. Senza esagerare, si può dire che tutto è ben chiaro, ormai, perché c’è stato chi ha saputo fare delle scelte. Il che nel mondo politico arruffone, sbraitante e inconcludente che ci domina è veramente una rarità .
Altrove si gioca con le parole da anni, e sulla costa (e in Valle Peligna) si respingono gasdotti, elettrodotti, trivelle (che arrivano lo stesso), e in genere si dice no a qualsiasi progetto energetico, dimenticando che di energia abbiamo bisogno e che da tale esigenza insopprimibile non si scappa. A meno di non voler accettare diligenze e candele, il che non sarebbe un gran male. Ma quanti accetterebbero un sia pur minimo regresso?
Nell’attesa e nell’alluvione di chiacchiere e opportunismi (e anche affarismi politici), il parco della Costa Teatina aspetta ancora, dopo 15 anni.
Come scenario, abbiamo una dirimpettaia Croazia che si prepara (a passo veloce) a spillare petrolio e gas dall’Adriatico, a due passi da noi, contando poi anche di venderceli.
Celano, invece, ha scelto: fotovoltaico. Non sarà tutto tappezzato di rose e fiori, ma il profumo del denaro che verrà inebria tutti o quasi tutti.
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