Ricostruzione, botta e risposta, ma niente novità: “I soldi ci sono”


L’Aquila – Una conferenza stampa convocata ad horas da un’affannata Michela Santoro e per di più alle 15 di un sabato pomeriggio – come quella di oggi in Comune – doveva per forza essere importante. Sicuramente lo è stata, ma non ha fatto emergere sostanziali novità: prima di tutto, è stato ribadito che i soldi ci sono.
Come aveva assicurato prima degli insulti e degli schiamazzi in consiglio comunale venerdì la sottosegretaria Paola De Micheli, che in cuor suo non deve nutrire al momento molta simpatia per alcuni aquilani. Speriamo che ne nutra per L’Aquila… Idealmente, le sia inviato un cospicuo mazzo di rose rosse. Via Interflora, se serve.
Parrebbe di sì, se è vero che il 7 maggio sarà nuovamente in città, come è stato detto oggi. Tornerà per svolgere il suo compito nell’incarico che le è stato conferito, occuparsi della ricostruzione. E Renzi? “Non verrà a prendersi degli insulti” ha detto Giovanni Lolli. E forse finora se n’è rimasto lontano proprio per aver annusato aria ostile. Meglio un faccia a faccia con Obama negli USA, del resto: chi può dargli torto?
Tutta routine, oggi, nelle cose dette, che sono più che altro veloci smentite alle accuse delle opposizioni. Prima, dicevamo, la diatriba sui soldi. Il sindaco Cialente, saltando a pie’ pari gli “inutilacci” (inedito neologismo del primo cittadino) che alzano polvere e scatenano solo malevolenze, ha ribadito che l’iter per la disponibilità delle risorse è lungo e complicato, specie per quanto riguarda la “bollinatura” della Corte dei conti. Che i suoi conti non li fa alla velocità della saetta.
Appartiene al meccanismo generale italiano, che tutti gli aggettivi forse merita, meno quelli di rapido, snello e così via: non si dà una mossa neppure quando si tratta di terremoti e danni. Ha i suoi tempi. Ma i soldi sono veri (l’assessore Di Stefano lo ha detto e ripetuto anche oggi, citando leggi e numeri che li garantiscono) e le imprese aquilane si tengano pronte, perché presto (si fa per dire, sempre mesi sono…) dovranno aprire molti cantieri. Parola del sindaco.
I soldi per L’Aquila, del resto, sono scritti in una legge, mica sulla battigia del mare. E se non siamo proprio finiti nei fondali della Fossa delle Marianne, una legge è una legge. Persino in Italia.
Una legge è pure quella per la ricostruzione, ha ricordato la senatrice Pezzopane, che da tempo se ne cura. Girano bozze, testi, carte e cartacce. “Ma io il testo, quello buono, lo farà avere quando sarà il momento, non ho difficoltà a farlo…”. Come dire: quelli circolati non sono quelli da leggere per sapere. Non sono definitivi, completi.
Su questa legge comunque tardiva (sei anni dopo la catastrofe…) se ne sono dette e scritte già troppe, pensano gli aquilani, che aspettano, hanno aspettato e continuano ad aspettare.
Lolli è apparso anche un po’ ombroso, ed ha rinunciato al linguaggio diplomatico (che del resto non gli è consueto) quando ha detto in sostanza: “Né Renzi, né la De Micheli possono arrivare qui a prendersi insulti”.
Il Governo vuole pensare a L’Aquila, critiche e rilievi vengano pure, ma contumelie no. Coincide con quello che ha spifferato decisa (le hanno lasciato dire, è più esatto) ieri Paola De Micheli: “Accetto tutto, ma non accuse di trascuratezza”.
Ineccepibile da una signora che si sta occupando del compito conferitole da pochi mesi.
Da capire perché la cascata di invettive non abbia colpito, e non colpisca, chi per sei anni non ha cavato un ragno dal buco: forse perché c’erano governi di segno e colore diverso? O perché c’era chi non aveva fremiti frettolosi, che avrebbero potuto ostacolare o rallentare lavori in corso. E giochi sapientemente intessuti là dove si può ciò che davvero si vuole.
Comunque, questa è stata – a grandi linee – la conferenza stampa sabatina e pomeridiana.


18 Aprile 2015

Categoria : Politica
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