“T.U.A.”: continuano lavori sulla nuova società di trasporto pubblico
Pescara – (F.C.). “Dopo numerosi tentativi per tentare di dialogare con la Regione Abruzzo per la disamina di un piano industriale indispensabile per la nuova societa’” del trasporto pubblico locale “T.U.A.”, “la melina degli addetti ai lavori continua. Il Primo incontro si terra’, se non verra’ rimandato, il 20 aprile”. Inizia cosi’ una nota che Luciano Lizzi, della segeteria regionale della Faisa-Cisal (federazione autonoma italiana sindacale autoferrotranvieri) ha inviato al presidente della Regione D’Alfonso, al sottosegretario D’Alessandro, al presidente dell’Arpa D’Amico, all’asociazione trasporti Asstra e ai gruppi consiliari della regione Abruzzo. “Nel frattempo le banche, che osservano il clima di incertezza persistente nel settore – scrive il sindacalista – hanno chiuso i rubinetti del credito. La regione – empre secondo Lizzi – non sta erogando i contributi chilometrici previsti per legge alle Societa’ (10.000.000 di euro), non ottempera agli impegni contrattuali presi nel 2004 per emolumenti da erogare ai lavoratori (1.500.000 euro), la Societa’ capogruppo Arpa, di riflesso, non eroga i contributi sindacali da ottobre alle organizzazioni sindacali nonostante questi siano stati decurtati dai salari dei lavoratori, non paga i creditori che hanno sospeso le forniture dei materiali di consumo indispensabili al servizio ed e’ probabile che non paghera’ gli stipendi ai lavoratori. Sappiamo per certo che ai 15 milioni di euro di minori impegni finanziari della regione per il TPL per l’anno 2015 si aggiungeranno ulteriori 10 milioni di minori finanziamenti per i trasporti che verranno imposti dal governo. Questo e’ lo sconfortante quadro di riferimento che ci risulta ad oggi. Il progetto di riordino del Trasporto pubblico regionale che deve transitare attraverso l’unificazione delle tre Societa’ possedute dalla regione stenta a vedere la luce – aggiunge il sindacalista – non siamo a conoscenza di progetti per recuperare risorse immediatamente per dare respiro a tutto il settore che e’ in sofferenza ormai da circa tre anni”. “I problemi legati alla fusione sono ancora tutti dormienti o si cerca di nasconderli – accusa il sindacalista – a cominciare dagli esuberi di personale che sembrano innominabili e impossibili da trattare. Nel piano presentato ai sindacati prima delle elezioni amministrative scorse e prima dell’insediamento di questa giunta regionale risultava che le sole eccedenze risultanti tra il confronto dell’organico ARPA e quello GTM erano 48 tra il personale impiegatizio a cui si aggiungeranno ulteriori 30, sempre tra gli amministrativi, dalle strutture provenienti dalla Ferrovia Adriatico Sagritana. Ulteriori 20 esuberi amministrativi ci risultano, per certo, dalla partecipata SISTEMA che chiudera’ il bilancio con seicentomila euro di perdite ed e’ gia’ interessata dallo scorporo dei servizi di pulizia bus, per un totale di circa cento unita’, il totale approssimativo e’ di circa 4 milioni di euro che rimarranno in carico alla costituenda nuova Societa’. Risultano, dai documenti presentati dai tecnici regionali, circa 55 esuberi nell’immediato tra il personale viaggiante dell’area metropolitana che dovra’ essere ricollocato nelle residenze vacanti, con i relativi disagi che ne derivano per i conducenti che si allontaneranno da casa e per quelli che attendono da anni di essere trasferiti nelle residenze anagrafiche. Nulla trapela per l’integrazione delle strutture manutentive, un’ulteriore chimera, un’ulteriore promessa non confortata da progetti reali. Da quanto ci risulta – si legge ancora nella lettera sindacale – le fusioni tra Aziende, in qualsiasi settore, sono tutte dolorose e comportano sacrifici per tutti, grossi impegni finanziari per far fronte alle ristrutturazioni, ma nessuno pare ne voglia prendere coscienza o fa finta di non saperlo ed ha finto finora. Pertanto vi sollecitiamo ad abbreviare i tempi della discussione, ad inviarci i dati necessari alle valutazioni di che trattasi, agli emolumenti ad personam erogati ai singoli Dipendenti comprensivi dei costi per trasferte, il numero preciso degli esuberi per settore”. La Faisa-Cisal “richiede, per l’ennesima volta, di impedire che lavoratori privilegiati, possano costruirsi lo stipendio a piacimento. Diversamente – si legge infine nella missiva di Luciano Lizzi – vi comunichiamo che saranno intraprese ulteriori azioni tese a far valere le ragioni di quei lavoratori che avranno il carico maggiore di sacrifici.
Non c'è ancora nessun commento.