D’Alfonso se la vede brutta a Sulmona
Sulmona – Tensione è una parola inadeguata per descrivere i momenti movimentati che hanno concluso la visita del presidente della Regione D’Alfonso a Sulmona, dopo la partecipazione ad un convegno all’hotel Meeting. Visita forse inopportuna.
Il presidente ha deciso di recarsi dal convegno fino al palazzo comunale, per tentare di spiegare le ragioni che inducono la Regione a confermare il taglio dei punti nascita. Parlando a fatica tra voci alterate, grida e invettive, D’Alfonso ha tentato di spiegare che convocherà riunioni e sentirà persone, per poi concludere: “Di più non posso dirvi, adesso vi devo salutare”.
Non l’avesse mai fatto: la folla radunata dentro e fuori dal palazzo ha perso le staffe. D’Alfonso è stato fatto uscire da un passaggio secondario e fatto salire sull’auto blu che lo aspettava a motore acceso. Dalle persone esasperate sono partite urla, insulti, minacce e qualcuno ha anche tentato di avvicinarsi troppo al presidente, protetto dalle forze dell’ordine. Tra gli insulti parole diciamo colorite ed epiteti che di solito non si indirizzano ai politici. Quando l’auto blu è partita quasi sgommando qualcuno ha tentato di inseguirla gridando. Poi tutto è tornato nella normalità , meno la rabbia dei sulmonesi che non accettano il divieto di nascere nella loro città . Vietato nascere, consentito solo morire. Molti non ci stanno. E Sulmona ha precedenti, lontane esperienze di rivolte e disordini ben più gravi risalenti a decenni orsono, sempre per azioni ritenute spoliazioni della città .
Di sicuro, la politica dovrebbe aver capito che a mollare in tanti non sono disposti sul punto nascite. Dopo tutto, in questo paese è la volontà del popolo a dire l’ultima parola. O no?
Non c'è ancora nessun commento.