L’acqua buona e non costosa
(Foto: inaugurazione casa dell’acqua Roseto) – Le “case dell’acqua” che vengono aperte qua e là , le ultime a Roseto, sono una strada da percorrere ovunque, il più possibile, specie in una regione idricamente ben dotata come l’Abruzzo. Tante montagne, tante sorgenti, e dunque acqua buona per tutti. In teoria. In pratica, l’acqua potabile erogata nelle reti idriche è clorata quasi ovunque, scarseggia, manca periodicamente specie sulla costa. Le reti idriche frantumate, bucherellate, disperdono il liquido per oltre il 50%, ma nessuno si dà da fare davvero per ripararle. Sarà un caso?
Nella realtà quotidiana siamo costretti a comperare l’acqua in bottiglie di plastica etichettate da giganti del lucro, che trovano la strada spianata dalla politica: il rubinetto di casa non ci garantisce buona acqua da bere, dunque compriamo e compriamo i pesanti fardelli di bottiglie di plastica, e siamo anche contenti quando ce le rifilano in offerta speciale, convinti come pecore dementi di aver fatto l’affare. In verità , la paghiamo l’H2O minerale dieci volte quello che costa a chi ce la vende.
Le case dell’acqua spezzano la catena di questa imposizione forzosa, di questa violenza esercitata da sempre e su tutti. Ne spuntano alcune, qua e là , ma ce ne dovrebbero essere tante, almeno una ogni 1.000 abitanti, specie nelle città più grandi. Dovrebbe imporle la legge. Utopie? Sicuramente sì, perché se non lo fossero, il mondo in cui viviamo (si fa per dire, quasi sempre esistiamo e basta) sarebbe migliore. A cominciare dall’acqua, base della vita come la conosciamo sul globo di roccia, terra e fuoco chiamato Terra. Roccia, terra, fuoco e – appunto – acqua.
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