Cancro cavo orale, fumo e altre cause


L’Aquila – ALTO NUMERO DI VISITE SIA A L’AQUILA CHE AD AVEZZANO – 50 aquilani su 100 rischiano il cancro al cavo orale per il piacere effimero della boccata di fumo. E’ infatti la nicotina il pericolo-tumore più diffuso per bocca, lingua, gengive e ghiandole, stando al campione esaminato dagli specialisti del San Salvatore, nell’ambito della giornata nazionale di prevenzione promossa dall’Aooi (associazione otoralingologi ospedalieri italiani).
La metà dei soggetti presi in esame dal reparto di otorino, di cui è responsabile il dr. Antonio Del Signore, è composta da fumatori, categoria in cima alla ‘classifica’ dei fattori forieri di insorgenza del cancro al cavo orale.
L’altra metà del campione esaminato, invece, corre un rischio-cancro per cause diverse che sono, nell’ordine: microtraumi per protesi dentarie, eccesso di alcol e dieta povera di frutta e verdura. Staccati, nella graduatoria dei pericoli di tumore, l’esposizione ai raggi solari e, limitatamente a un paio di casi, rapporti sessuali orali.
Il ‘focus’ di ieri, negli ambulatori del San Salvatore, ha dato vita a un quadro che, in parte, cambia l’ordine canonico dei fattori di rischio. Sono infatti i microtraumi alle mucose, saliti al secondo posto della ‘hit parade’ delle insidie, al posto dell’eccesso di alcol, a introdurre un elemento nuovo, almeno nella dinamica del campione esaminato. Il problema non è rappresentato in sé dagli apparecchi (applicati per la correzione della dentatura) bensì dalla scarsità dei loro controlli periodici oltreché dalla insufficiente igiene orale personale.
Il test di prevenzione, effettuato su un campione di età tra i 21 e gli 87 anni, ha riguardato in maggioranza femmine (55%). Oltre a fornire la mappa dei rischi, le visite hanno messo in rilievo, in 10 dei 100 casi presi in esame, sospette lesioni cancerose: una percentuale in linea con lo standard nazionale. Tuttavia, proprio perché sospette, le presunte avvisaglie di neoplasie, di cui il solo esame clinico non può dare certezza, andranno confermate o smentite in laboratorio attraverso l’esame dei tessuti. E infatti le 10 persone, con presumibili indizi di malattia, sono state convocate in ospedale per i prelievi di tessuto necessari agli approfondimenti. L’affluenza dei cittadini è andata oltre le previsioni e, grazie alla contemporanea attività di 3 ambulatori, le 100 persone sono state visitate in 3 ore, dalle 11 alle 14.00. L’intenso lavoro delle visite, all’interno degli ambulatori, è stato svolto dai medici Vincenzo Corridore, Riccardo Izzo ed Enzo Iacomino.

AVEZZANO – 130 utenti passati sotto la lente d’ingrandimento in poche ore. La risposta all’appello dei reparti di Otorino degli ospedali di Avezzano e Sulmona, per la prevenzione del cancro del cavo orale tramite visite gratuite, ha assunto le dimensioni di uno screening collettivo. Ieri, venerdì 10 aprile, utenti di tutte le età, con una forbice che oscillava tra 20-65 anni, hanno letteralmente affollato, in particolare, l’ospedale di Avezzano dove, per soddisfare le tante prenotazioni pervenute da tutte la Marsica, hanno lavorato contemporaneamente a ritmi serrati 3 ambulatori. Un’attività assai sostenuta, svoltasi con una cadenza di 6 visite l’ora, dalle 9.30 alle 13.00, che ha impegnato, oltre al direttore del reparto Fulvio Carluccio, i medici Bartolomeo Laurenzi, Fabiola Scarcella, Benedetta Autiero e Stefano Amendola, supportati al meglio dal personale infermieristico. L’esito complessivo dei test è confortante perché è servito a constatare come, almeno nel campione analizzato, non siano stati rilevati lesioni gravi come possibile anticamera del cancro. Anche se, per una decina di casi, i medici, pur escludendo cose gravi, hanno disposto visite di approfondimento. All’ospedale di Avezzano le persone visitate, oltreché dal capoluogo marsicano (in maggioranza), sono arrivate dalla Marsica orientale (Valle del Giovenco in particolare) e dal lembo opposto del comprensorio, Valle Roveto e Carsoli. Ciò significa che il ‘focus’ della prevenzione, svoltosi nell’ambito dell’iniziativa nazionale promossa dall’Aooi (associazione otoralingologi ospedalieri italiani) è stato un’occasione per fare un check up per utenti che risiedono in aree periferiche del comprensorio marsicano. 30 le visite all’ospedale di Sulmona, per la zona della Valle peligna, dove sono stati impegnati i medici Rita Fossataro e Vittorio Scatena.


11 Aprile 2015

Categoria : Cronaca
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