La Regione tace sul garante dei detenuti
Pescara – Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista) e Vincenzo Di Nanna (associazione “Amnistia, Giustizia, Libertà”), scrivono: “Regione Abruzzo cosa aspetta a nominare garante dei detenuti?
Il 2 agosto 2011 anche in Abruzzo è stata approvata la legge che prevede l’istituzione dell’Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, però non si è ancora proceduto alla nomina. Sono passati quasi 4 anni dall’approvazione e ci sembra doveroso invitare il Consiglio regionale a procedere alla nomina.
La legge, proposta dall’allora consigliere regionale Maurizio Acerbo, fu approvata dopo molti anni di interventi da parte di Rifondazione Comunista e Radicali. Finalmente l’Abruzzo faceva un passo in avanti colmando una lacuna rispetto alle altre regioni italiane che da tempo avevano istituito questo importante ufficio (Piemonte, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle D’Aosta, Veneto).
La situazione dell’Abruzzo è simile a quella della Regione Sicilia (non certo nota come esempio di buongoverno!) che ha approvato l’istituzione del garante dal 2005 ma non lo ha nominato.
La proposta di legge originaria subì diversi emendamenti peggiorativi dell’allora maggioranza di centrodestra ma l’importante è che alla fine fu comunque approvata.
Se il vecchio Consiglio Regionale è risultato inadempiente rispetto alla nomina si può dire lo stesso anche del nuovo. Infatti la legge prevede che il Garante venga eletto dal Consiglio regionale nei novanta giorni successivi al suo insediamento e decada con lo scioglimento del Consiglio regionale.
Scopo della conferenza stampa è proprio invitare il Consiglio Regionale a partire dal Presidente Di Pangrazio e dai capogruppo a procedere alla nomina.
Innanzitutto c’è da fare a questo punto un nuovo bando e poi procedere tra maggioranza e opposizioni a un accordo di alto profilo per la nomina di una personalità che sia di indiscussa competenze e esperienza in materia. Infatti la legge prevede che l’elezione del Garante sia tenuta fuori dai classici meccanismi spartitori e richiede la maggioranza dei due terzi dei voti favorevoli.
Auspichiamo che PD e alleati, M5S e centrodestra convergano su un nome che garantisca impegno e competenza. A tal proposito ci rivolgiamo quindi al Presidente D’Alfonso, come a Chiodi e a Sara Marcozzi e a tutti i consiglieri affinché si trovi la convergenza su un obiettivo di civiltà.
L’Ufficio del Garante svolge, in collaborazione con le competenti amministrazioni statali, le seguenti funzioni:
a) assume ogni iniziativa volta ad assicurare che alle persone siano erogate le prestazioni inerenti al diritto alla salute, al miglioramento della qualità della vita, all’istruzione e alla formazione professionale e ogni altra prestazione finalizzata al recupero, alla reintegrazione sociale e all’inserimento nel mondo del lavoro;
b) segnala agli organi regionali eventuali fattori di rischio o di danno per le persone, dei quali venga a conoscenza in qualsiasi forma, su indicazione sia dei soggetti interessati sia di associazioni o organizzazioni non governative che svolgono un’attività inerente a quanto segnalato;
c) si attiva nei confronti dell’amministrazione interessata, affinché questa assuma le necessarie iniziative volte ad assicurare le prestazioni di cui alla lettera a);
d) interviene nei confronti delle strutture e degli enti regionali in caso di accertate omissioni o inosservanze rispetto a proprie competenze, che compromettano l’erogazione delle prestazioni di cui alla lettera a) e, qualora dette omissioni o inosservanze perdurino, propone agli organi regionali titolari della vigilanza su tali strutture ed enti le opportune iniziative, ivi compresi i poteri sostitutivi;
e) propone agli organi regionali gli interventi amministrativi e legislativi da intraprendere per contribuire ad assicurare il pieno rispetto dei diritti delle persone di cui al comma 2 e, su richiesta degli stessi organi, esprime pareri su atti amministrativi e legislativi che possono riguardare anche dette persone;
f) propone agli organi regionali gli interventi amministrativi e legislativi da intraprendere per contribuire ad assicurare il pieno rispetto dei diritti delle persone di cui al comma 2 e, su richiesta degli stessi organi, esprime pareri su atti amministrativi e legislativi che possono riguardare anche dette persone;
g) propone all’assessorato regionale competente iniziative concrete di informazione e promozione culturale sui temi dei diritti e delle garanzie delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.
Tra i compiti del Garante c’è anche quello di vigilare sul mondo della psichiatria in quanto tra le persone sottoposte a limitazioni della libertà personale vi sono anche “le persone presenti nelle strutture sanitarie in quanto sottoposte a trattamento sanitario obbligatorio”.
Ricordiamo il dettato della Costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Il testo della legge: http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/leggi_tv/abruzzo_lr/2011/lr11035/Art_6.asp
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