L’Aquila, chi non l’ha mai vista e chi non farà in tempo a rivederla…
L’Aquila – SILVIA MANTINI DA BRUNO VESPA IN TELEVISIONE – “In attesa di passeggiare sotto i portici, ce li sogniamo…”: così Bruno Vespa, ieri sera a Porta a Porta, ha concluso l’incontro televisivo con Silvia Mantini, docente aquilana di storia all’Università , ospite della trasmissione. Aquilano lui, aquilana lei, argomento il sesto anniversario del terremoto aquilano. Vespa ha chiesto alla Mantini una sensazione sulla città come è oggi: “Un anello senza cuore” ha risposto la docente, alludendo alla dolorosa assenza del centro storico, senza il quale l’identità della città è annullata. Fa sensazione infatti, magari il sabato sera, assistere al brulicare dei giovani in centro, a L’Aquila, prova dell’affezione verso la città “com’era”, anche se tutto si svolge come su un palcoscenico che sembra vitale e “normale”, ma è circondato dal buio delle stradine e dei quartieri deserti e abbandonati attorno al corso e alla piazza del Duomo.
Per la Mantini, uno degli errori commessi e che persistono, è da parte degli amministratori non aver creato uno spazio per i giovani in città , un luogo vivo e vero in cui trovarsi, incontrarsi, svolgere delle attività . L’Aquila, infatti, è una città di periferie, alienante e disperdente soprattutto per i giovani. Il giornalista ha messo in onda anche un’intervista al sindaco Cialente, che ha espresso ottimismo anche sui tempi della ricostruzione, affermando che entro qualche anno anche il centro tornerà alla vita. “Sarà una città bellissima - ha detto la Mantini - ma chi la abiterà ? Chi resterà tanto, da poterla rivedere?”.
Una considerazione amara: molti bambini che oggi vanno a scuola, L’Aquila com’era non l’hanno mai vista avendo sei anni, e molti di coloro che sono anziani oggi, non faranno in tempo a rivederla, se per rimetterla in vita occorreranno troppi anni ancora. Impossibile non provare emozione e commozione in queste riflessioni, e come altre volte, Bruno Vespa si è commosso. Da aquilano che ha “perso un luogo”, come ha detto altre volte. Come è capitato a tutti gli aquilani, una prova che nella vita lascia un segno indelebile.
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