L’Italia è un paese libero, o no?
Stoccolma (Svezia) – Scrive l’aquilano Giovanni Di Simone: “La piu’grande corbelleria che ha proferito la stampa in questi ultimi tempi e’ che la Pezzopane ed il suo nuovo apolitico amichetto non siano della stessa estrazione sociale, come se in Italia la elevazione sociale venga determinata da un po’ di voti di vecchietti al minimo della pensione che ancora si recano alle urne con la baldanzosa importanza di fare qualcosa di diverso dalla routine delle ripetitive giornate di solitudine ed emarginazione-
L’Italia , però, come dice la sua Costituzione ,e’ un paese libero, e libero in ogni suo aspetto,tantoche’ il bene piu’prezioso che contiene e’ ,o almeno dovrebbe essere, la liberta’.
In ragione di cio’ , Io, Giovanni Di Simone, l’atto di sottomissione al Presidente della Repubblica per poter eseguire un appalto pubblico,non ce lo firmo neanche se mi fa’ fucilare, e me ne vado in esilio all’estero ,butto alle ortiche miliardi di attrezzature ,per non avallare che ,Lui,le tasse dai cittadini per poi attendere alla spesa pubblica ,dalla sua attuale arrogante posizione giuridica , non le ritiri per necessità come dovrebbe essere, ma, per privilegio… come prima del 3 gennaio 1948-
Per Costituzione percio qualsiasi operazione finanziaria o contratto di compravendita dovrebbero assere assolutamente liberi secondo le libere regole del mercato indifferentemente che le parti siano pubbliche o private-
E’ facile notare come il pretesto per non “poter” applicare la Costituzione e rilasciare liberta’ai contratti pubblici e’stato agevolmente trovato nella appartenenza della Italia al blocco occidentale e la pratica della clientela tramite le concessioni in appalto camuffata dalla necessita’ di mantenere,tramite il denaro, adesione politica al sistema anticomunista necessariamente vigente .
Ma tutte queste condizioni sono state politicamente superate dalla caduta del muro di Berlino, e da allora invece di adeguamenti per riconvertire le leggi per la contrattazione finalmente logiche si e’assistiti al tetrissimo progetto propagandistico da parte di un tenacissimo apparato pubblico di sostituire nella credulita’ popolare la mafia e i casalesi ,al terrorismo comunista di Petrilli ,come soverchiante invisibile e sempre presente nemico che impedisce dall’esterno la altrimenti voluta piena applicazione della prescrizione costituzionale in Italia, tanto da restare costretti a mantenere le leggi , e. specialmente quelle dove si spendono i soldi, chiuse e selettive ,come ripropone oggigiorno ancora la Pezzopane con ancora i suoi inviti a cinque ditte amiche che poi si mettono d’accordo tra di loro e non fanno ribassare i prezzi al giusto valore di mercato e poi chiaramente passano a ringraziare ,poi tutti scrupolosamente iscritti SOA con le certificazioni rilascate a pagamento dalla istituzione stessa ,anche se i libri contabili sono gia’in tribunale ,etc. etc.-
Quello che affermano i politici locali e’completamente falso, perche’ la certezza delle risorse ci e’sempre stata , ed il CIPE, se vuoi realmente ricostruire , ti trova un mare di soldi, indipendentemente dal governo che regna, Il limite al subapaplto e’ una escogitazione giuridica solamente italiana , sconosciuta in ogni altro paese UE dove i subappalti ed i subcontratti sono completamente liberi secondo la logica del libero mercato-
Quello che vogliono riproporre ,quellí che si nascondo dietro alla Pezzopane e’ il mantenimento dello stesso arbitrario potere che avevano in mano i sindaci ,,di Firenze di Reggio Emilia o di Roccamontepiano che siano , e tutti sanno chissaperche’-L’Italia e’un paese di villanelle anche se le mandi sulla luna
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