Sulmona non mollerà sul punto nascite
DOMANI MANIFESTAZIONE ALL’EMICICLO -
Sulmona – La Regione cerca, a Roma, si utilizzare il taglio di quattro punti nascita in Abruzzo (Ortona, Atri, Penne, Sulmona) per reclamare la fine del commissariamento della sanità , che dura da anni. Comportamenti virtuosi, riduzioni di spese e deficit, miglioramenti dei servizi e – appunto – il taglio dei punti nascita sono gli argomenti che l’assessore Paolucci sfodera per convincere il Governo a cancellare il commissario. Come dire: guardate quanto siamo stati bravi, toglieteci il guinzaglio.
Dunque il taglio punti nascita, per la giunta regionale, è inevitabile.
Non la pensano così a Sulmona, dove domani ci sarà una mobilitazione completa con manifestazione all’Emiciclo, durante il consiglio regionale a L’Aquila. Per l’area peligno-sangrina, dice il sindaco di Sulmona Ranalli in tv, il punto nascite è strategico. La zona è diversa da tutte le altre, estesa, montuosa, difficile, esige che i servizi siano rafforzati e non ridotti: una deroga è possibile per Sulmona. Difficile dar torto ai sulmonesi, perché la loro zona spogliata di una struttura per poter nascere… in pace, sarà emarginata: le partorienti dovranno viaggiare molto per poter diventare mamme. Recarsi ad Avezzano, a L’Aquila, a Pescara. Davvero insostenibile. Ma, finora, la Regione tiene duro: la fortbice è pronta. E pure affilata. Con Sulmona sono schierati tutti i politici e i parlamentari della provincia, condividendone le proteste e le richieste. Anche se non tutti alzano la voce a sufficienza, soprattutto a sinistra.
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