L’anniversario in apertura di molti tg nazionali
L’Aquila – MESSAGGI DA RENZI E BOLDRINI – (Foto dell’Agenzia ANSA) – Alla fiaccolata non c’era il governo, c’erano invece le autorità regionali (Di Pangrazio e altri), il sindaco di Pescara Alessandrini, e naturalmente le autorità aquilane. Questa mattina si è appreso che il premier Renzi e la presidente della Camera Boldrini hanno inviato messaggi.
La maggiore agenzia italiana, l’ANSA, da giorni dedicava spazio e servizi all’anniversario del terremoto aquilano, con molte immagini. L’attenzione tanto estesa e completa ha sicuramente dato i suoi risultati.
Molti telegiornali nazionali hanno dedicato l’apertura alla fiaccolata aquilana e al sesto anniversario dalla morte di 309 persone nel crollo tragico del centro storico devastato alle 3 e 32. Lo ha fatto nella notte il TG2 Rai, e nelle ore successive Italia Uno Studio aperto e questa mattina Canale 5, TG1 Rai, Sky ma anche altre emittenti. Tutti hanno dedicato servizi con immagini della fiaccolata, di piazza Duomo, ma anche delle prime ore dopo il terremoto, quando in città riuscirono ad arrivare le prime troupes italiane e straniere. Nelle immagini, in primo piano gli slogan e gli striscioni con frasi divenute già emblematiche, monito severo e civile ad uno Stato che nega la giustizia e assolve se stesso. E che non ha inviato rappresentanti di governo alla fiaccolata di ieri sera, conclusasi alle 3 e 32, l’ora della distruzione.
Molti telegiornali hanno scelto di mettere in risalto un aspetto della tragedia aquilana che molti, a cominciare dal nostro giornale, hanno sempre inutilmente rilevato: i morti furono 309, i feriti oltre 1.500, i danni enormi, le conseguenze psicologiche incalcolabili, ma quanti ancora morirono nei giorni e nei mesi successivi distrutti dal dolore, dalla solitudine, dalla disperazione, dallo smarrimento? Nessuno potrà mai dire un numero, fornire dei dati.
Nel conto vanno aggiunti, sia pure sotto una luce diversa, anche le migliaia che se ne sono andati per non tornare, non solo dalla città , ma anche dai tanti centri minori del cratere, ancora totalmente distrutti e cancellati, o confinati in quartieri provvisori per sfollati, che sono ovunque nel territorio aquilano da sei anni e per altri anni resteranno.
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