Fiaccolata vittime sisma, a L’Aquila domani notte il gonfalone di Pescara città sorella
Pescara – DA ALESSANDRINI UN CIVILE ESEMPIO DI UMANITA’ E BUONA POLITICA – Il Gonfalone della citta’ di Pescara sara’ domani sera a L’Aquila per la fiaccolata commemorativa delle 309 persone decedute nel sisma delle ore 3,32 del 6 aprile 2009. “Domani sera – afferma in una nota il sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini – saremo a testimoniare vicinanza verso i nostri fratelli aquilani visto che il terremoto resta una ferita aperta non solo nel cuore dell’Aquila ma nei sentimenti di tutto l’Abruzzo. Saremo alla fiaccolata per attestare una vicinanza simbolica e una presenza alla costruzione della memoria collettiva che contraddistingue il nostro cammino sin da quando e’ iniziato, ma anche per programmare i primi passi di un gemellaggio fra le municipalita’ che non sara’ solo una manifestazione di intenti.
Sono convinto che l’unione di due realta’ e di due storie diverse, ma non distanti quali sono quelle di Pescara e L’Aquila possa giovare ad entrambe e possa dare una concreta risposta alla necessita’ che c’e’ di guardare oltre i campanili e di metterli insieme, all’occorrenza, perche’ producano una voce piu’ forte in nome dei territori. A tale fine – aggiunge il sindaco – il riscontro che ci aspettiamo sul mantenimento della sezione staccata del Tar di Pescara credo possa essere un bell’esempio di questo nuovo spirito di collaborazione fra le citta’.
Un risultato costruito da uno sforzo bipartisan a cui si sono uniti tutti i rappresentanti territoriali, come i sindaci e per cui tutti hanno remato nella medesima direzione in attesa di un traguardo che andra’ a vantaggio del sistema Abruzzo, che sara’, unito, ancora piu’ competitivo con il mantenimento della sede pescarese. A 6 anni dal 6 aprile – conclude Alessandrini – l’auspicio da vicini e da abruzzesi e’ che L’Aquila riacquisti tempo, bellezza e futuro con la consapevolezza di poter contare sulla disponibilita’ e sulle forze delle istituzioni vicine”.
(Ndr) – Quello del sindaco Alessandrini è un bel gesto, e una dimostrazione di serenità e sincera volontà di diventare tutti migliori. Tutti sanno che all’uomo Alessandrini e al sindaco Alessandrini appartengono mentalità e spirito elevati. Nessuna sorpresa, quindi, semmai una calda stretta di mano silenziosa.
Dopo la presenza – commovente – dei marinai pescaresi, ieri sera, alla processione aquilana del Venerdì Santo, ora Pescara alla fiaccolata dolorosa. Più che di affetto e vicinanza, più che emotivo e toccante, il gesto del sindaco adriatico ricorda e convince anche che definire L’Aquila zavorra per l’Abruzzo, fu soltanto logorrea meschina da parte di chi cercava protagonismo, e incontrò figuracce non condivise da nessuno. Un’ombra da dimenticare in fretta.
Che Pescara sia città sorella, del resto, gli aquilani lo sapevano da sei anni: se ne accorsero quando migliaia di loro fuggirono disperati verso la costa all’alba del 6 aprile 2009, e trovarono una degna, signorile e indimenticabile accoglienza. Le belle cose non si dimenticano
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